Your Flesh, Your Curse | Recensione film

L’horror estremo danese Your Flesh, Your Curse (Danimarca – 2017) vede alla regia Kasper Juhl, autore di film horror come Nekromania, Madness of Many, Monstrosity e anche dell’incisivo A God without a Universe. Proprio una delle attrici di questo film, Marie-Louise Damgaard, interpreta la tormentata protagonista Juliet White in Your Flesh, Your Curse.
Diviso in cinque capitoli che evidenziano le sue esperienze, Your Flesh, Your Curse è intervallato da siparietti feticisti ma anche da sequenze surreali che la ritraggono e la trattengono in una sorta di limbo. Anche qui la sua anima sarà costretta a rivivere atroci ricordi rimossi rendendo eternamente vivi il dolore e la sofferenza.

Pessimismo, violenza e degrado sono le costanti su cui si installa la storia di questo film extreme che si incrocia violentemente con il genere drammatico. Una trama grondante patimento dà spazio ad un corpo femminile abusato sin dall’infanzia e che diviene oggetto del desiderio per chi vuole trarne piacere sfruttando la penosa situazione in cui versa la protagonista tossicodipendente, una ragazza intrappolata in un’apatica e glaciale vita.

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In Your Flesh, Your Curse la morte non servirà a porre fine alle pene ma, come in un sortilegio (da qui il titolo del film), Juliet continuerà a subire tormenti e umiliazioni ancora più atroci. In questo contesto di infernale rinascita si inserisce la componente horror. Your Flesh, Your Curse infatti sconfina nel campo demoniaco agganciandosi a patti diabolici ma anche a perversioni e sanguinarie scene lesbo che si alternano a torture (efficaci gli effetti speciali gore di Janus Vinther). Il tutto confluisce verso un’inesorabile verità che eleva Juliet a regina della sofferenza del gentil sesso.

Scandito da una trasportante musica malinconica e dai toni drammatici (Anders Norddal), Your Flesh, Your Curse è spietato, disturbante per il profondo senso di oppressione e malessere che riesce a trasmettere allo spettatore ma questa è una capacità che Kasper Juhl ha già dimostrato di avere in A God without a Universe. Il tutto è avvolto da una gelida e curata fotografia che illumina le inquadrature più suggestive e d’effetto.

Nel cast: Marie-Louise Damgaard, Mie Gren, Bill Hutchens (The Human Centipede II e III), Frederik Carlsen, Emma Nymann, Paw Terndrup, Louise Gammelgaard, Rose Milling, Natasha Dratinskaia, Lina Nemi Nielsen, Nina Grønbech e Ninna Raiden. A questi si aggiunge anche l’attore e regista danese Kim Sønderholm (Succubus, Sinister Visions, Høsten).
La sceneggiatura è a firma di Kasper Juhl.

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Barbara Torretti
Barbara Torretti
Editor e moderatrice della community di DarkVeins. Appassionata di cinema horror, mi occupo anche di recensioni e di interviste attinenti il circuito cinematografico, musicale e artistico.

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