Dopo Fureur Blanche, Prognosticum e Verbintenis, il regista ed effettista belga Wesley Remory scrive e dirige Walging (2018), il suo quarto cortometraggio di genere horror.
Della durata di dieci minuti, Walging sonda il terreno delle perversioni spalancando le porte a due disturbi psicosessuali qui collegati tra loro o meglio, uno conseguente all’altro.
Privo di dialoghi, questo insolito e disturbante film sulla necrofilia si caratterizza per una storia abbastanza semplice ma che allo stesso tempo risulta sconcertante, merito del potente e difficile tema affrontato ma anche della lugubre atmosfera che ben si fonde ad una colonna sonora agghiacciante.
Come da titolo, Walging è un inno al “disgusto”, avversione che nasce nell’atto necrofilo e che si sposa con uno sconvolgente finale che oltrepassa l’orrore della putrefazione per rivelarne un altro ben peggiore.
Walging trascende la sfera della morte facendo vibrare i tristi strascichi di un doloroso passato, inguaribili ferite nutrite di vendetta che danno nuova linfa al tormento e alla depravazione.
Con Walging Wesley Remory offre un viaggio nell’oscurità che si cela nell’animo umano dove albergano atroci desideri e perversioni che trovano il loro culmine in una conclusione sconcertante. Carico di un fascino morboso e sinistro, questo cortometraggio è in grado di affondare lo spettatore in un lago di amarezza e desolazione, sensazioni persistenti e invasive che arrecano fastidio.
Trama: una figura si addentra in un campo fino ad arrivare a un gruppo di case abbandonate. Una volta all’interno di una vecchia abitazione, un cadavere in decomposizione su un letto sarà l’oggetto del desiderio dell’intruso.
Gli efficaci practical effects relativi al cadavere sono stati realizzati dallo stesso Wesley Remory, effettista tra l’altro anche di Laundry Man di Johan Vandewoestijne (Lucker – The Necrophagous).
Wesley Remory ha curato anche la fotografia e la colonna sonora insieme a Steven Van Cauwenbergh.