Dopo TetroManiac: eROTik (ispirato agli omicidi di Jeffrey Dahmer), il regista italiano Domiziano Cristopharo (Doll Syndrome, Xpiation) dirige il secondo film della collana TETROMANIAC di TetroVideo, la serie di titoli disturbanti sulle vere storie di criminali e serial killer. Trattasi di TetroManiac: Confessioni di una necrofila (aka Confessions of a Necrophile Girl), il disturbing drama erotico che, come eROTik, oltre ad attingere a fatti reali, ha come tema portante la necrofilia.
TetroManiac: Confessioni di una necrofila infatti è liberamente ispirato alla vera storia della necrofila americana Karen Greenlee, un’imbalsamatrice presso un’agenzia di pompe funebri che negli anni ’70 confessò di avere una forte attrazione per i cadaveri, perversione sessuale da lei descritta, in un’intervista del 1987, come una “dipendenza”.
La sua storia è già stata affrontata nel film canadese Kissed (1996) di Lynne Stopkewich e, nel 2020, viene riportata nuovamente alla luce grazie a Domiziano Cristopharo, il quale le dona la giusta dose di orrore e squallore inerente l’argomento trattato, concentrandosi sulla fase adulta del soggetto principale e, soprattutto, sugli episodi che fondono erotismo e morte.
In Confessioni di una necrofila, a dare il volto a Karen Greenlee è Angela del Regno, qui alla sua prima prova recitativa. Dopo una sequenza iniziale in cui il suo personaggio è immortalato in uno dei suoi momenti più vulnerabili, la protagonista ripercorre, in un videodiario, le tappe salienti della sua vita, come l’infanzia, gli amori e lo scandalo che l’ha travolta negli anni ’70, accompagnando lo spettatore nella sua passione per la tanatoprassi e per i cadaveri.
Angelica e affascinante, l’attrice regala una buona performance soprattutto nei flashback che la ritraggono durante il trattamento estetico delle salme per poi lasciarsi andare ad atti necrofili. Sequenze, queste, che mettono in risalto la vita e la morte attraverso amplessi che ricordano diversi film incentrati su questa deviazione sessuale.
Dalla tanatoprassi di Departures (2008) di Yojiro Takita, all’eleganza e fascino del personaggio che ricorda quello de La necrofila (1972) di Jacques Lacerte, fino a raggiungere Nekromantik (1987) per via dei cadaveri in putrefazione che diventano soggetto di maggiore interesse per la tanatoesteta.
TetroManiac: Confessioni di una necrofila va anche oltre la realtà, raggiungendo una dimensione onirica perversa e orrorifica quando, in uno dei sogni della protagonista, si assiste ad un abbozzo orgiastico con cadaveri. Momento, quest’ultimo, altamente evocativo e quasi poetico che fa tornare alla mente Haeckel’s Tale (un episodio della serie TV Masters of Horror) e che rappresenta anche una delle sequenze di maggiore spessore del film, grazie anche ad una fotografia di rilievo.
Con TetroManiac: Confessioni di una necrofila, il regista dirige un indimenticabile film sulla necrofilia, estendendo l’attrazione per i cadaveri anche nel sogno, per una visione della morte carica di fascino ed erotismo.
Un imperdibile film su eros e thanatos, sicuramente tra i migliori titoli sulla necrofilia.
Trama – Attraverso un videodiario, Karen ripercorre i momenti più importanti della sua vita: dall’infanzia ai primi amori, fino allo scandalo che l’ha travolta, facendo emergere una profonda attrazione per la morte e per i cadaveri, un’ossessione che l’ha sempre accompagnata dall’infanzia.
Completano il cast Lorenzo Fedele (Vore/Gore), Dario Almerighi (Me and the Devil), Vincenzo Paliasc e Daniele Arturi (The House Guest). Special guest: Alvia Reale (Tales to tell in the Dark), Chiara Pavoni (Xpiation), Andrea Autullo (Baby Gang), Paolo Di Gialluca (7 Sins) e Mario De Lillo.