In un paesino lucano vengono misteriosamente uccisi tre bambini. Un giornalista, casualmente sul posto, inizia ad indagare. Sospettate sono una sorta di maga che pratica strani riti ed una ricca signora di città, in vacanza nel paese…
Mentre la popolazione locale farà giustizia sommaria trucidando la “fattucchiera”, il giornalista e la turista vengono coinvolti nell’indagine all’interno di una comunità religiosa, nella quale un prete si prende cura dei giovani del posto…
La soluzione ruota attorno ad un pupazzo con le sembianze di un paperino, rinvenuto nei pressi di un omicidio…
Mentre la popolazione locale farà giustizia sommaria trucidando la “fattucchiera”, il giornalista e la turista vengono coinvolti nell’indagine all’interno di una comunità religiosa, nella quale un prete si prende cura dei giovani del posto…
La soluzione ruota attorno ad un pupazzo con le sembianze di un paperino, rinvenuto nei pressi di un omicidio…
Terza escursione di Fulci nel giallo dopo Una sull’altra e Una lucertola con la pelle di donna.
Non si sevizia un paperino è un giallo profondo e personale che la produzione, cavalcando l’onda delle titolazioni zoonomiche argentiane, impropriamente ha voluto accodare alla serie di gialli dell’epoca.
In realtà il film di Fulci, girato con classe e con una storia fortemente razionale e ben strutturata (opera di Clerici, Gianviti e Fulci), mostra una Sicilia rurale (e periferica) caratterizzata dall’omertà e dal pregiudizio. Singolare, a tal proposito, la figura della Bolkan, ingenuamente ed erroneamente vista come causa dei mali del paese, e per questo condannata dalla sua stessa gente…
In contrasto con un’ambientazione solare e gioiosa, una mente malata e distorta compie il suo personale “dovere” preventivo di liberare da ogni colpa i giovani, uccidendoli prima che questi possano essere colpevoli…
Grandi interpretazioni di Tomas Milian, Barbara Bouchet, Florinda Bolkan e Marc Porel…
Non si sevizia un paperino è un giallo profondo e personale che la produzione, cavalcando l’onda delle titolazioni zoonomiche argentiane, impropriamente ha voluto accodare alla serie di gialli dell’epoca.
In realtà il film di Fulci, girato con classe e con una storia fortemente razionale e ben strutturata (opera di Clerici, Gianviti e Fulci), mostra una Sicilia rurale (e periferica) caratterizzata dall’omertà e dal pregiudizio. Singolare, a tal proposito, la figura della Bolkan, ingenuamente ed erroneamente vista come causa dei mali del paese, e per questo condannata dalla sua stessa gente…
In contrasto con un’ambientazione solare e gioiosa, una mente malata e distorta compie il suo personale “dovere” preventivo di liberare da ogni colpa i giovani, uccidendoli prima che questi possano essere colpevoli…
Grandi interpretazioni di Tomas Milian, Barbara Bouchet, Florinda Bolkan e Marc Porel…
Uno dei migliori gialli di Fulci, degno di essere riscoperto e che, all’epoca, non ebbe il meritato successo che ha conseguito nel tempo…
Recensione a cura di Undying1