Robert lavora in un’impresa che si occupa di recuperare i cadaveri. Lui e la moglie Betty condividono una passione malsana per l’orrido e la morte tanto che l’uomo porta a casa un corpo che diventerà il loro oggetto sessuale. Ma il sogno romantico fra i tre scompare nel momento in cui Robert viene licenziato: la moglie decide di lasciarlo e scappare via col cadavere.
Piccolo cult diretto con un budget risibile dal giovane regista visionario Jörg Buttgereit che oltre a Nekromantik partorirà altre pellicole deviate (Nekromantik 2, Der Todesking, Schramm). Buttgereit sa sconvolgere lo spettatore e offrirgli il mondo della repulsione e del disgusto attraverso atmosfere pungenti, opere gelide e martoriate, storie allucinate e cupe piene di crudeltà, orrore, immagini esplicite di morte e depravazione. Storie malsane di sesso malato all’interno delle quali si intravedono venature di tristezza abissale, follia e poesia decadente.
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Buttgereit utilizza poco i dialoghi e si affida maggiormente alla crudezza delle immagini accompagnate dalla musica. Lo splatter non manca e gli effetti speciali sono abbastanza efficienti nonostante il budget limitato.
Nekromantik è un autentico capolavoro, un vero horror che osa andare oltre i tabù.
Un film estremo, rivoltante e meraviglioso allo stesso tempo.