Murder for Pleasure (USA – 2009) è uno slasher che si fa notare ma non positivamente. Trattasi di un lungometraggio ad alto contenuto di violenza e di gore, scritto e diretto da Derek Braasch. Realizzato con un budget molto basso, il film ha come obiettivo quello di fornire allo spettatore una massiccia dose di violenza gratuita. La storia si apre dunque con una sequenza di duplice omicidio che farà da apripista ad un’interminabile carrellata di atrocità di vario tipo, inflitte, nella maggior parte dei casi, a giovani vittime del gentil sesso.
Il protagonista della storia è Victor (Nick Bender), un ragazzo che racconta al suo analista il terribile evento di sangue avvenuto durante la sua infanzia e che lo ha traumatizzato a tal punto da trasformarlo in un efferato serial killer. Tramite dei flashback, lo spettatore può così assistere a tutti i crimini di cui Victor si è macchiato adottando un modus operandi abbastanza variopinto.
La cover del DVD (immagine in alto) è gradevole, tuttavia la cura nei dettagli sembra essere stata dedicata solo al DVD e alla grafica della locandina.
Murder for Pleasure è un film che rimarrà indelebile nella memoria di quello spettatore che, con masochismo, riuscirà a seguirlo fino alla fine. Gli effetti splatter e gore, che dovrebbero essere la punta di diamante di questo genere di film (torture porn), sono in realtà pessimi, dilettanteschi. Da segnalare il pancione della ragazza incinta, grembo visibilmente rigonfio di stracci appallottolati sotto ai vestiti, le due “evirazioni” e la facilità inverosimile con cui l’assassino uccide le ragazze.
Le buone idee tuttavia non mancano (vedi ultima sequenza con le donne che omaggia Maniac di Lustig) poiché Murders For Pleasure offre un’infinità di efferatezze.
Gli elementi positivi in questo film sono pochi perché in esso dilagano, costantemente, la bruttura e il cattivo gusto (anche per quanto riguarda posture sgraziate, makeup, acconciature e calzature) e non certamente per questioni di budget risicato. Con Murder for Pleasure si è varcato quel limite imposto dai limitati mezzi a disposizione.
La sceneggiatura e la regia sono passabili ma la messa in scena è imbarazzante, corredata com’è da una serie di vistosi difetti. Sono infatti pessimi la scelta delle location, l’uso delle luci e la recitazione. Il tutto è gravato dall’assenza di una valida color correction.
Questi elementi rivelano la poca accuratezza con cui è stato svolto il lavoro. A questo proposito è doveroso segnalare tutte quelle sequenze girate con scarsità di luce in cui va a perdersi rovinosamente la qualità dell’immagine.
Murder for Pleasure si rivela un film pessimo, girato chiaramente con poca cura. Omaggi a film come Maniac e Hostel sarebbero potuti essere risparmiati.