A soli due anni dall’uscita del bellissimo Kivenkantaja, i Moonsorrow tornano a farsi sentire con questo nuovo Verisäkeet, già nella top 20 finlandese appena una settimana dopo la pubblicazione.
Sebbene questa recensione cominci nel più banale dei modi, come a presagire un elenco di parole quali “commerciale” o “inutile”, potete star sicuri che i primi secondi di quest’album non faranno altrettanto.Verisäkeet si propone come l’album Viking Black Metal più epico dell’anno e come uno dei più grandi capolavori del filone.
I cinque lunghissimi brani di questa release dalla durata complessiva di 70 minuti (sappiate che non vi basteranno) raccolgono l’eredità del miglior black metal scandinavo come “In The Nightside Eclipse” degli Emperor, “Hvys Lyset Tar Oss” di Burzum e non ultima quella grande e maestosa composizione vichinga dal titolo “Hammerheart” del compianto Bathory.
Vi imbatterete in intros ed outros che riportano indietro nel tempo su lande innevate, teatri di feroci battaglie in nome di Odino e del Walhalla; scacciapensieri e struggenti chitarre acustiche, un drumming lento ed ossessivo che si erge a consolidare una composizione musicale imponente (erede del miglior Quorthon) ed una struttura chitarristica grezza ed elementare.
Le struggenti vocals in pieno stile Burzum, acidissime e disperate non fanno che amplificare il livello di pathos del quale l’opera è maleficamente pregna dal primo all’ultimo secondo.
“Haaska” ed il suo lento aprirsi verso una dimensione oscura e sconosciuta, con il suo sofferto drumming chiaramente ispirato a “One Rode to Asa Bay” è sicuramente il miglior brano.
Cinque inni al paganesimo che faranno dimenticare Finntroll ed Ensiferum, per un album da ascoltare e valutare attentamente al fine di poterne captare le infinite sfumature.
Fate vostro Verisäkeet!
Anno 2005 – Spinefarm Records
Track-list:
1. Karhunkynsi
2. Haaska
3. Pimeä
4. Jotunheim
5. Kaiku