Le parole di William Shakespeare “Non è nelle Stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi…” aprono con eleganza il cortometraggio Lo Smalto Nero di Simone Caridi. Il fruscio del vento che accompagna buona parte del film, sin dalle prime inquadrature, sembra poi disperdere le celebri parole del drammaturgo e poeta inglese per avvolgere l’antica dimora diroccata e isolata tra i boschi, luogo in cui si svolge la storia.
Al suo interno, su una scrivania, candelabri sorreggono candele bianche che illuminano la stanza di uno scrittore il quale si siede e, circondato dai suoi libri, inizia a scrivere su un foglio. Impossibile non notare da subito lo smalto nero sulle unghie dell’uomo che, immerso nel suo mondo creativo e immaginario, dà vita a ciò che lo spettatore vedrà di seguito.
La voce narrante appartenente allo scrittore stesso accompagna la storia che sta scrivendo sin dalle fasi iniziali, svelando in parte il modo in cui è creato ogni singolo personaggio. Il narrante altresì valorizza quanto la sua posizione sia determinante per la sorte dei protagonisti. Infatti come un marionettista invisibile, lo scrittore fa nascere, guida e distrugge i suoi personaggi che altro non sono che burattini del suo mondo immaginario e onirico mossi a suo piacimento.
Nel bosco un soldato sul cui viso compare il simbolo di un lupo e una ragazza vestita di rosso che impersonifica la vendetta aprono la storia. La sequenza in cui lo scrittore sembra quasi dipingere con la penna il volto del suo personaggio appena creato è poetica e surreale, un ottimo connubio tra la scrittura che si interseca con l’immagine perché in realtà il letterato sta descrivendo su carta quel momento legato al simbolo.
Nel corto di Caridi ci sono però altre interferenze che ci ricordano che gli eventi narrati che stiamo seguendo sono frutto della fantasia di uno scrittore. Ecco infatti comparire, affissi sugli alberi, dei fogli con su scritte le azioni che ciascun personaggio deve compiere per il volere di chi impugna la penna. Anche la ragazza che interpreta la vendetta agisce per mano dello scrittore eseguendo la sua volontà ed esprimendo il suo pensiero.
L’alchimista è un altro personaggio che rientra nella storia. Attirato fuori dalla sua dimora dalle urla provenienti nei boschi, incontra la fanciulla.
Lo Smalto Nero (2014) è un cortometraggio molto interessante della durata di circa 14 minuti, che custodisce un certo fascino sia per le sequenze girate con stile sia per la vicenda e i suoi personaggi. L’opera di Caridi gode di un intenso lato poetico e fiabesco che affonda le radici nel cinema di genere gotico visti alcuni elementi di base come la collocazione storica, la dimora antica, il fruscio del vento e il verso di uccelli notturni che impreziosiscono il tutto.
Per rendere ideale l’atmosfera gotica sarebbe stata necessaria una migliore gestione delle luci, qui troppo accentuate e che in alcune sequenze sembrano quasi rappresentare la luce del giorno. Sarebbe stato meglio quindi puntare su una luce più fioca che avrebbe intriso di mistero l’intero lavoro. Un make up più accurato inoltre avrebbe dato maggior risalto al bellissimo viso dell’attrice.
La particolare e azzeccata composizione musicale creata dall’arpista Claudia Murachelli infine mette in rilevo alcune distorsioni del suono avvenute forse in fase di registrazione. Questo almeno da quanto si riesce ad udire dal video presente su Youtube, canale che non rappresenta assolutamente prova dell’eventuale qualità tecnica del film in questione.
Ottima la prova recitativa del cast.
La storia ha la sua originalità e un finale distinto che punta tutto sul rapporto tra lo scrittore e la sua creazione letteraria, introducendo sprazzi della celebre fiaba di Cappuccetto Rosso, che qui viene stravolta completamente. La ragazza che impersonifica la vendetta ricorda infatti la bambina della sopracitata fiaba per il colore rosso dei suoi abiti e per il suo aggirarsi nel bosco dove incontra appunto il lupo, in questo caso un simbolo raffigurante il canide che compare sul viso dei personaggi maschili.
Il regista sanremese Simone Caridi (Il dolore della Bambola) si è occupato della sceneggiatura del film ed è anche il direttore della fotografia. Il cast è composto da Jessica Zambellini, Franco La Sacra, Anselmo Nicolino e Fabio Casazza.
La locandina del corto è a cura dell’illustratore Alessandro Scibilia.
Lo Smalto Nero è stato prodotto dall’Ass. Sanremo Cinema.