Otto anni dopo le vicende del primo Lake Placid, altri giganteschi coccodrilli ricominciano a uccidere esseri umani.
Filo conduttore tra le due vicende, la solita vedova Bickerman (qui interpretata da Cloris Leachman, premio Oscar nel 1972 per L’ultimo spettacolo) che ha nutrito per anni i cuccioli della prima coppia di coccodrilli, uccisi otto anni prima.
Lo sceriffo della cittadina (John Schneider, famoso per aver interpretato Bo Duke nello storico telefilm Hazzard) cercherà di uccidere i pericolosi bestioni per salvare, prima di tutto, il figlio adolescente (Chad Collins, Legion of the Dead) che si trovava in campeggio con degli amici.
David Flores (Boa vs. Phyton) dirige questo pessimo sequel che rovina quanto di buono mostrato nell’originale.
Uno dei punti deboli del film sono gli effetti speciali scadenti (i coccodrilli sono visibili spesso nel film e si nota la poca cura nel renderli “verosimili”, esattamente come i serpenti di Boa vs. Python) che hanno di certo risentito del basso budget concesso per realizzare questo film (è uscito direttamente per la TV con il “solito” contributo del canale americano Sci-fi, specializzato in fantascienza, paranormale ed orrore), ma limitare la critica ai soli effetti speciali sarebbe riduttivo.
Nessun attore del cast del precedente episodio è stato confermato (o sarebbe forse più appropriato dire che gli attori del precedente episodio hanno rifutato di girare questo sequel?) e la verve comica che aveva reso Lake Placid un discreto successo (31 milioni di dollari guadagnati solo in America) si è praticamente persa in questo sciagurato sequel.
Se si aggiungono gli attori che perdono tutti il confronto diretto con i corrispettivi del primo film (ad eccezione di Cloris Leachman, anche per il maggior “spessore” di cui la vedova Bickerman gode in questo film rispetto al primo) e una trama ridotta all’essenziale (forse “essenziale” è pure troppo), si capisce perchè Lake Placid 2, che in teoria aveva tutte le carte in regola per essere un ottimo sequel, sia un film da evitare (a meno che non abbiate visto il primo e vogliate, per curiosità, sapere come va a finire la storia).
Questo resta comunque un film che lascia l’amaro in bocca per ciò che poteva essere e non è stato.
Occasione persa.
Recensione di La Creatura