Intervista a Deborah Luna Santarelli, modella gotica e scrittrice italiana. I racconti del dormiveglia è il titolo del suo libro, una raccolta di racconti ispirati al mondo oscuro e impreziositi dello stile inconfondibile dell’autrice. L’immagine della copertina del libro è stata realizzata dalla fotografa italiana Cunene che immortala Deborah in un magnifico scatto. Deborah ci parla dei suoi shooting e dei suoi progetti futuri.
L: Se ti chiedessi di parlarmi di te, come ti descriveresti?
D: Sono una persona semplice e tranquilla, con la passione per i libri, il tè, e le atmosfere oscure e d’altri tempi.
L: Sei una scrittrice e una modella. Come e quando sono nate queste due passioni?
D: Sicuramente la prima a nascere è stata la passione per la scrittura. Inventavo storie, fiabe e personaggi per mia sorella minore fin da bambina, le mie prime poesie furono notate dalle maestre quando avevo otto anni. E’ una passione che mi accompagna da tutta la vita.
Il modeling invece è venuto dopo, per caso: a ventidue anni, quando mi trasferii a Milano, una delle mie coinquiline era una make up artist, mi ritrovai così a posare per lei per alcuni make up particolari. La cosa mi piacque tanto che decisi di continuare, usando quei primi scatti come base per un portfolio.
L: Cosa ti affascina del mondo gothic-dark e dello stile anni ’50?
D: La decisione di posare per scatti anni 50′ nacque all’inizio, data principalmente dal fatto che il mio corpo per le sue forme rispetta molto quello delle donne di quel periodo, ma ad essere sincera non ho mai trovato nient’altro che mi accumunasse a loro.
La mia vera passione è invece il mondo dark e gothic, tutto ciò che è oscuro racchiunde per me una magia senza tempo, dal fascino irresistibile. Per questa ragione anche i miei racconti fanno parte di questo mondo che io chiamo “Il mondo del dormiveglia” dove mi sento sempre a mio agio e compresa.
L: A quando risalgono i tuoi primi shooting? Qual’é stato quello che ti ha coinvolta maggiormente?
D: I miei primi shooting risalgono al 2009-2010, sicuramente mi sono trovata molto coinvolta nei set curati da Cunene, che ha un gusto che trovo molto in sintonia col mio.
L: Le foto più oscure in cui sei stata immortalata? Quali quelle che si discostano dal tuo genere gotico-romantico?
D: Mantengo sempre nelle mie foto un certo alone romantico, sono pochi i lavori che si discostano da questo mio stile. Si può trovare un accenno di sangue in alcuni scatti di Jillian, che mi ha ritratta come una Cappuccetto Rosso che uccide il lupo, e come una Biancaneve di fianco ad una mela decomposta. Anche i miei primi lavori con Ettone vanno in una direzione un po’ diversa dal mio stile canonico, toccando anche il genere soft fetish e bondage, ma in chiave molto autoironica. Anche alcuni miei scatti di Manuel Bravi, che mi ritraggono come una vampira oscura dagli occhi rossi, che si nasconde nell’ombra, mi donano una tinta più oscura.
L: Con quale fotografo ti piacerebbe collaborare in futuro?
D: Adorerei collaborare con fotografi stranieri come Somnolent Images o Miss Aniela.
L: Puoi parlarci del tuo racconto “La fata regalata” e della tua poesia “La morte dell’anima”?
D: La Fata regalata è stato il mio primo lavoro a vincere un concorso: si tratta di un brevissimo racconto, pubblicato su VolanZine che parla di una bambina che riceve in dono un ciondolo a forma di fata dal suo vicino e migliore amico, in partenza per la guerra.
La morte dell’anima è invece una poesia molto intima, quasi ermetica, che scrissi in un periodo di profonda depressione, descrivendo minuziosamente il mio stato d’animo.
L: “I racconti del dormiveglia” è il titolo del tuo libro. Cosa puoi dirci a riguardo? A cosa ti sei ispirata per ciascun racconto?
D: I racconti del dormiveglia è il mio primo libro, uscito nel 2012. Le ambientazioni sono molto varie, ma senza dubbio hanno avuto una certa influenza le fiabe, reinterpretate ovviamente in chiave più gotica e macabra. Tra le mie ispirazioni ci sono Biancaneve, Alice nel Paese delle Meraviglie, Pollicina, La Bella e la Bestia, ma mi sono anche ispirata alla mitologi greca e a scrittori contemporanei come Banana Yoshimoto e Dino Buzzati.
L: A chi lo consiglieresti?
D: A chiunque ami le atmosfere fiabesche, ma senza rinunciare a un po’ di oscurità. I lieti fini sono spesso banditi dai miei racconti, ma di quando in quando è possibile scorgere un po’ di luce.
L: Puoi parlarci della copertina di questo libro?
D: L’immagine per la copertina è stata realizzata da Cunene ed è didascalica rispetto ad uno dei racconti: Selene e il buio. Si tratta di una reinterpretazione del mito della luna: da una parte abbiamo Selene, che simboleggia la Luna piena e la sua luce, dall’altra abbiamo Ecate, ovvero il lato oscuro della Luna, che sussurra malignamente all’orecchio di Selene. Ho trovato che fosse un’immagine esplicativa della doppia natura del mio libro.
L: Cosa puoi dirci de “Le cronache dei caduti”?
D: Le cronache dei caduti è un progetto che sto portando avanti con GS Edizioni. Si tratta di un e-book dark fantasy, che ha come protagonisti vampiri, elfi, angeli e maghi.
L: A cosa stai lavorando attualmente? Prossimi set fotografici od opere letterarie all’orizzonte?
D: Mi sono unita da poco al gruppo delle Maidolls con il mio personaggio: Luna Reglisse, una dark lady e poetessa maledetta. Stiamo realizzando alcuni shooting per promuovere le nuove dolls, ma collateralmente mi dedicherò anche a miei progetti, sempre in ambito gothic. E’ in corso la stesura del seguito de “I racconti del Dormiveglia”, ovvero “Le voci delle Bambole”, una raccolta di racconti dalle tinte oscure ispirata alle bambole di porcellana.
L: Che rapporto hai con l’horror? Chi sono i registi e gli scrittori di genere che ti hanno sempre affascinata?
D: Ho sempre adorato l’horror fin da bambina, ho iniziato prestissimo a leggere i romanzi di Stephen King e adoro Murnau, Wiene e tutta la filmografia sui vampiri (tranne Twilight, ma in questo contesto mi pare quasi scontato precisarlo). Il mio personaggio preferito è Claudia di “Intervista col vampiro”, mi ritrovo nella sua doppia natura di vampira-bambina.
L: Una tua opinione su questa intervista?
D: E’ stato un ottimo spunto di riflessione, grazie!
L: Lascia un messaggio alla community di DarkVeins e a tutti coloro che leggeranno questa intervista!
D: Un grazie a tutti coloro che mi seguono e anche a chi deciderà di farlo dopo questa intervista, e stay dark! Un bacio a tutti!
L: Grazie a te Deborah, è stato un piacere chiaccherare con te!