Intervista a Daniel de la Vega, regista argentino noto nel cinema di genere per aver diretto insieme a Pablo Parés il tetro e affascinante Jennifer’s Shadow (2004) le cui protagoniste sono Gina Philips e Faye Dunaway. Daniel De La Vega è attualmente coinvolto nel suo nuovo film Necrofobia che omaggia i film cult del passato tra cui quelli del cinema degli anni ’70.
L: Ciao Daniel! Grazie per averci dedicato il tuo tempo per questa intervista! Fai una breve presentazione di te stesso.
D: Sono un regista indipendente che ha riposto il suo cuore nel genere horror. Mi sono allenato guardando le indimenticabili serie TV argentine come “Viaje a lo Inesperado” e “Sábados de Súper Acción”. Ci sono stati molti film degli anni ’80 e ’90 che mi hanno influenzato, soprattutto quelli di Roman Polansky, Lucio Fulci e Mario Bava.
L: Puoi parlarci del tuo esordio nel cinema? Cosa ti ha spinto nel genere horror?
D: Ho iniziato a studiare animazione e poi sono entrato nella Scuola Nazionale di Sperimentazione e Realizzazione Cinematografica dell’Argentina (ENERC) dove ho completato i miei studi come regista cinematografico.
Non mi pongo domande su quale sia l’origine che scatena l’horror nella mia filmografia, direi che questo genere tratta solo argomenti a me cari e di cui posso parlare grazie alla narrazione cinematografica. In sostanza, voglio dire che sono una persona che ha paura. E’ quest’intensa emozione che mi permette di avere qualcosa da raccontare. Così facendo avrò molti film da realizzare in futuro.
L: Sei il regista di Jennifers’Shadow (Chronicle of The Raven). Ci puoi parlare di questo oscuro e doloroso film?
D: E’ un film co-diretto e co-scritto con Paul Parés ed è stato il mio primo film. Lavorare con Faye Dunaway è stato un privilegio e le sono grato. E’ un film in cui traspare il mio amore per i film classici degli anni ’70, direi che è un grande omaggio a Dan Curtis e al suo Ballata Macabra (Burnt Offerings).
L: Cosa ci puoi dire degli altri tuoi film Death Knows Your Name e Hermanos de sangre?
D: Blood Brothers (Hermanos de sangre) è il mio primo film in castigliano e con cui abbiamo vinto diversi premi fra i quali il premio come Miglior film Argentino al Festival del Cinema di Mar del Plata. E’ una commedia nera con elementi horror che in qualche modo ruotavano attorno a questioni che mi riguardavano.
Death Knows Your Name è un film horror girato in lingua inglese e destinato al mercato del direct to video americano. E’ stato fatto con un budget di $ 15.000 e con tanta passione da una squadra che ha dato il meglio di sé per ottenere il miglior risultato possibile, nel limite delle sue possibilità.
[WRAP=right][ATTACH=CONFIG]37130[/ATTACH][/WRAP]L: Necrofobia è il titolo del tuo nuovo e interessante film horror che si ispira al genere giallo italiano. Com’é nata l’idea di affrontare la “paura della morte” nel film? Puoi parlarcene?
D: Penso che la “necrofobia” sia un ottimo spunto per la trama di un film, perché è una fobia molto diffusa. Tutti, in misura maggiore o minore, abbiamo paura della morte.
Siamo partiti da questo presupposto per plasmare a modo nostro l’iconografia classica della morte giocando con le paure universali della gente.
L: Il trailer è impressionante e coinvolgente. Cosa ci puoi dire dell’assassino che vi si intravede?
D: Il trailer è stato montato da Hernán Moyano, un produttore argentino specializzato nel cinema di genere. Svolge il suo lavoro con successo e con talento da più di 15 anni.
L’assassino è direttamente ispirato al killer dei film di Dario Argento ma anche al protagonista interpretato da Vincent Price ne La maschera di cera (House of Wax), personaggio che ha tormentato i sogni della mia infanzia.
L: Perché così tanti manichini (che tra l’altro adoro) nel film?
D: Penso che il terrore si manifesti in quegli oggetti inanimati che prendono vita. In questo senso, i manichini sono sinistri per natura. Il film ha una marcata influenza di film come Maniac di William Lustig e Tourist Trap, dove i manichini fanno parte dell’estetica della storia.
L: Come si può notare dal trailer, Necrofobia non solo rimanda ai film di Dario Argento ma ricorda anche Torso di Sergio Martino. Puoi parlarci delle influenze cinematografiche di Necrofobia?
D: In parte ne ho parlato nella risposta precedente, ma sì, le influenze che hai citato sono quelle. Includo anche Strade perdute di David Lynch e Chasing Sleep.
L: Cosa puoi dirci della fase di casting? Perché hai scelto Luís Machín per il ruolo da serial killer?
D: Luís Machín è un attore straordinario e versatile e ha quelle caratteristiche che mi ricordano molto Peter Cushing. Ho sempre voluto lavorare con Luís e finalmente il mio desiderio si è concretizzato con questo progetto. Penso che Luís interpreti perfettamente il personaggio tormentato, trasmettendo quel senso di veridicità di cui il cinema di genere ha bisogno per essere verosimile.
L: Necrofobia gode delle musiche del compositore italiano Claudio Simonetti. Cosa pensi della sua musica?
D: Lavorare con Claudio Simonetti è stato un sogno diventato realtà. Il film è cresciuto con il suo talento e lo colloca nella decade esatta al fine di rendere omaggio al cinema degli anni ’70.
In questo senso gli sono molto grato, perché Necrofobia è un film low budget e avere un musicista del suo livello è un privilegio.
L: C’è una data di uscita per Necrofobia?
D: Necrofobia uscirà in Argentina il 4 settembre, credo, e forse parteciperà al Fantafestival di Roma e al TOHorror Film Fest di Torino, ma non abbiamo ancora confermato.
L: A cosa stai lavorando attualmente? Qual è il tuo prossimo progetto?
D: Sto lavorando a diversi progetti tra cui Ataúd Blanco e Punto Muerto, due film di genere che vedranno la luce tra il 2015 e il 2016.
L: Quali sono i tuoi film horror preferiti?
D: E’ difficile rispondere a questa domanda perché sono troppi. Posso dire che ho una particolare predilezione per registi come Mario Bava, Lucio Fulci, John Carpenter e Jacques Tourneur.
L: Lascia un messaggio alla community di DarkVeins e ai tuoi fan!
D: Grazie per questa opportunità. L’interesse degli spettatori è essenziale per continuare a fare cinema. GRAZIE PER IL SOSTEGNO E LA DIVULGAZIONE.
L: Grazie per la tua disponibilità Daniel, è stato un onore intervistarti!