Intervista a Jasna Kohoutova, l’attrice protagonista di Chimères di Olivier Beguin. Jasna ci racconta nei dettagli del ruolo che ha interpretato e per cui è stata premiata come “Miglior Attrice” ma soprattutto ci parla del suo fortissimo personaggio.
L: Ciao Jasna, dicci qualcosa di te.
J: Di me? Beh, io sono una creatura strana… Navigo nelle zone paradossali, divido la mia vita tra il cinema e il mio lavoro come psicologa, vedo e ho visto cose incredibili. In realtà sono una donna curiosa e un’amante della vita.
L: Sei nota per il ruolo di Livia in Chimères. Questo vampire movie ha un approccio più realistico col vampirismo che è incentrato su una mutazione lenta e dolorosa. Cosa pensi di questo film?
J: Penso che il nostro film segua la narrazione di una vera e autentica storia d’amore che si trasforma per puntare su eventi terrificanti. Per me, questo film pone un interrogativo sulla relazione d’amore che porta a chiederci fino a quale punto siamo pronti a seguirla. Un film umano, che pertanto, dal suo lato fantastico, contesta l’umanità… o più semplicemente contesta una questione sentimentale.
Viviamo in una società consumistica dove il libero mercato colpisce anche le storie d’amore. Qualsiasi difficoltà ci blocca, allora cambiamo partner come si fa per lo shampoo al supermercato. Il film tratta anche un amore insostituibile, pronto a sfidare la realtà (difficile quanto possa essere), fino alla morte. Romanticismo nel cinema horror? Eh sì, una bella sfida!
L: Cosa ti piace del tuo personaggio?
J: Livia non è una donna comune. Ha avuto una vita non facile (anche se non lo si vede nel film) ed è una “guerriera”. Ciò che mi piace di lei è il suo voler sfidare la natura delle donne, amanti talvolta sottomesse e incapaci di reagire. Lei è decisa, combatte per la coppia mettendo da parte la propria sofferenza. In qualsiasi momento lei cerca di mantenere viva la speranza e di rendere possibile la vita, nonostante le difficoltà. Ma è anche la donna che ha i piedi ben saldi a terra e che non si sacrifica per la coppia. Semplicemente lei ama il suo uomo e insieme stanno cercando di trovare una soluzione per stare insieme.
L: E’ il ruolo più impegnativo che hai interpretato?
J: Sì, assolutamente… Oltre agli stati emotivi che dovevo interpretare, il ruolo della “tosta” basato sulla fisicità mi ha messo a dura prova come attrice. Come dimostrare lo stato d’animo durante le acrobazie? Acrobazie tra l’altro ripetute in più sequenze? Per questo ringrazio Olivier perché è un regista incredibile.
Il mio personaggio è soggetto a emozioni mutevoli, ma sempre profonde… anche questo è merito del regista che ringrazio ancora una volta per avermi dato un ruolo così esigente.
Per non parlare degli allenamenti fisici… Mi sono sempre vantata di avere una gran forma fisica con lo sport… oh, non sapevo cosa significasse fare boxe. Ritornavo a casa tremando, incapace di tenere un bicchiere tra le mani! Poi tutto è cambiato, ho preso quattro chili di muscoli in tre mesi, non tremavo più ed ero pronta a fare le mie acrobazie. Quindi per me è stata un’esperienza straordinaria come attrice, un’esperienza che unisce il lato sottile del ruolo sposandolo con quello fisico.
L: Hai vinto diversi premi come “Miglior Attrice” per la tua interpretazione in Chimères (alla 14a edizione del Buenos Aires Rojo Sangre Film Festival, l’Horrorant Fright Nights ad Atene…). Raccontaci la tua esperienza.
J: Sono onorata… Per me, da attrice, è un riconoscimento incredibile. Ero conscia del valore del film ma non mi aspettavo questo. Grazie… Tutto il mio impegno ha un senso… Ca**o (scusate per la parola), i sei mesi di box training e di lavoro con gli stuntman… Grazie a tutti…
Penso che vincere il premio come Miglior Attrice implichi un team incredibile e un partner meraviglioso (Yannick Rosset). Senza di loro non avrei mai potuto farcela.
L: Quanto sono state difficili le sequenze in cui combatti? Ci puoi parlare di queste bellissime scene di combattimento?
J: E’ stata una sfida… Abbiamo girato di notte e tutti erano esausti dopo un po’. E’ come fare scene di stunt in uno skatepark mantenendo un certo stato d’animo. Non voglio spoilerare il film, quindi sto solo dicendo che con alcuni attrezzi è difficile essere precisi… quindi avevo più paura di far del male agli altri che a me stessa. Comunque mi sono ritrovata con diversi lividi sul corpo anche perché è ovvio che si possano verificare dei piccoli incidenti durante le riprese. Ad esempio c’è stata una collisione con la telecamera… il mattino seguente mi sono lamentata di non riuscire a lavare via il sangue finto dai miei capelli ma poi mi è stato detto che era il mio sangue…
L: Com’è stato lavorare con Olivier Beguin?
J: Olivier è un regista molto esigente e sa cosa vuole dai suoi attori. Ha sempre dato indicazioni precise ascoltandoci e spingendoci a fare performance incredibili. Mi è piaciuto molto lavorare con lui e lo ringrazio ancora per avermi dato un ruolo così vario e impegnativo. Dopo le riprese gli ho detto: “Oli, quale ruolo vuoi che interpreti dopo questo?”. Conoscerlo è stato meraviglioso, per una collaborazione straordinaria nata da una complicità fuori dal comune. Spero di poter lavorare ancora con lui. Mi auguro di sì!
L: Come è stato lavorare con Yannick Rosset?
J: Yannick è un ottimo attore e un partner insostituibile. Abbiamo parlato molto insieme per costruire una storia credibile sulla coppia nel nostro film e questo ci ha avvicinati molto. Quindi sapevo che in qualsiasi momento potevo contare su di lui. Inoltre Yannick è molto rilassato durante le riprese ed io qualche volta posso “avere il broncio” ed essere molto seria. Poi le risate nate durante le riprese mi hanno fatto enormemente bene. Grazie, partner!
L: Cosa ne pensi dei vampiri? Quali sono i tuoi film preferiti sui vampiri?
J: I vampiri mi hanno sempre affascinato sia come creature che per il loro rapporto con il sangue. Questo può forse sembrare strano, ma una psicoanalista con cui lavoro mi ha parlato di una forma di perversione nello scambiarsi il sangue. Ma una cosa è certa: il sangue ci lega alla vita e il fatto di prenderlo o di donarlo non è una cosa da poco.
Questo crea effettivamente un legame tra la vita e la morte, o più specificamente il rapporto con la morte che è onnipresente nel vampirismo. I vampiri sono immortali o se guardiamo da un altro punto di vista, morenti in ogni momento in cui sono alla ricerca di sangue (questo si ricollega totalmente a Chimères). Che inferno!
L: Il film miglior vampire movie?
J: Sicuramente “Let the Right One In”.
L: Qual è il tuo prossimo progetto? Quali sono i tuoi progetti futuri?
J: In primavera ho recitato in due cortometraggi che usciranno quest’anno. Nulla, una volta che si “assaggia” qualcosa per molto tempo (hahaha questo è come il sangue per i vampiri), si ha voglia di continuare a farlo. Forse una parte nel prossimo film di Olivier? Incrocio le dita…
L: Hai un ruolo specifico che ti piacerebbe interpretare un giorno?
J: Un personaggio malvagio in un film storico, con costumi incredibili. E sicuramente una ragazza tosta in un western o in una storia incentrata sulla mafia.
L: Lascia un messaggio alla community di DV!
J: Sono orgogliosa di aver fatto questa intervista e ringrazio quanti la leggeranno! Io vi amo, supporter del cinema fantastico, genere che rende la vita migliore. Viva la fantasia!
L: E io sono orgogliosa di aver intervistato te, Jasna. Grazie!