Della durata di circa 5 minuti, Gnomes (2022) è il cortometraggio horror olandese vincitore dei premi Best Splatter/Gore e Best Special Effects del DarkVeins Horror Fest 2022.
Diretto da Ruwan Heggelman (Beste Vrienden, Mime), Gnomes è un film sugli gnomi assassini e vanta, nella crew, la presenza di Richard Raaphorst (il regista dell’horror fantascientifico Frankenstein’s Army), il quale ha prodotto il film curandone anche la sceneggiatura e gli effetti speciali, questi ultimi in collaborazione con Jesse Tamerius e Stephan Vos.
La storia vede protagonista una ragazza che si addentra casualmente in una zona abitata da una tribù di gnomi molto violenti. Attirata da misteriosi funghi luminosi, presto la giovane si pentirà di esser finita nel loro territorio.
In soli pochissimi minuti Gnomes racconta una storia concisa e d’effetto, senza fronzoli, puntando tutto sui practical effects che rendono indimenticabili l’intero film.
Dopo il percorso con i funghi lucenti, lo spettatore viene subito scaraventato in una spirale di violenza e sangue ma anche di stupore grazie ai piccoli villain (marionette curate nei minimi dettagli) che donano al film un affascinante alone fiabesco.
Armati di strumenti bellici (tutti rigorosamente realizzati a mano), questi gnomi bloccano la loro vittima con abilità e meccanismi ingegnosi, proprio come gli abitanti di Lilliput ne I fantastici viaggi di Gulliver.
A differenza del romanzo di Jonathan Swift e del film con Jack Black però, la caccia di questi folletti si traduce in un vero e proprio bagno di sangue in cui l’obiettivo è lo scempio del corpo umano per farne un uso ben preciso.
Alla caviglia spappolata da una freccia seguiranno infatti altri tipi di ferite inferti da forbici o da ganci che sfilano l’intestino provocando una morte cruenta e orribile.
Gnomes è un cortometraggio horror che, nella sua breve durata, riesce nell’intento di inorridire e meravigliare, deliziando, in particolare, gli amanti dello splatter e gore.
Nel cast: Moïse Trustfull e Duncan Meijering.
La sceneggiatura è a cura di Ruwan Heggelman, Jasper ten Hoor e Richard Raaphorst.