Nel 2017, Brett Mullen (Bombshell Bloodbath) scrive e dirige Fantasma (aka Bloody Ballet, The Malevolent), un chiaro omaggio al giallo all’italiana con evidenti contaminazioni thriller e horror. In particolare, Fantasma (USA – 2017) è un tributo ad alcuni capisaldi del cinema italiano quali Profondo rosso, Suspiria, I corpi presentano tracce di violenza carnale (Torso), Murderock – Uccide a passo di danza e anche La dama rossa uccide sette volte.
La storia e le atmosfere ricreate in Fantasma riflettono un amore sconfinato per il cinema italiano del passato. Non si tratta di semplice emulazione ma di un tentativo di ridare nuova linfa al genere. Consapevole delle sue valide capacità registiche, Mullen propone una storia in cui rivalità e omicidi all’interno del corpo di ballo rimandano subito al capolavoro argentiano Suspiria e anche al fulciano Murderock – Uccide a passo di danza ma non solo. Il serial killer richiama anche La dama rossa uccide sette volte di Emilio P. Miraglia mentre il suo modus operandi ricorda i film di Dario Argento e di Lucio Fulci ma anche Torso di Sergio Martino.
Fantasma stupisce per l’abilità con cui Brett Mullen ha intersecato fra loro le varie pellicole omaggiate dando così vita ad un film che, avvolto da un potente fascino retrò, è comunque in grado di ammaliare lo spettatore grazie anche alla spettacolare ed elegante fotografia (sempre a cura di Mullen) che raggiunge picchi di indicibile bellezza.
Bloody Ballet è dunque un elogio al glorioso cinema del passato ma allo stesso tempo è anche un film arricchito da un innovativo percorso personale che emerge durante lo svolgimento della storia. Oltre a riproporre i cliché del genere infatti, Mullen presta molta attenzione alla caratterizzazione dei personaggi, alla componente horror (notevoli gli effetti gore che ricordano quelli di Paura nella città dei morti viventi) e inserisce nella storia non solo il tema del disturbo dissociativo dell’identità ma anche un’impensabile componente sovrannaturale che dona a Fantasma un sensazionale tocco di originalità.
La vena old style di Fantasma non si esaurisce però soltanto coi rimandi alla filmografia della migliore decade del nostro cinema ma affonda anzi ancor più le sue radici nella cultura retro grazie a una magnifica colonna sonora synthwave costellata da nomi più o meno noti. Tra questi troviamo il veterano Umberto ma anche nuove leve della retrowave o darksynth come Ron Cannon oppure Karate King, tra gli altri. I vari brani musicali con cui è puntellato questo film caricano l’opera di un’atmosfera ottantiana senza paragoni, grazie a un tripudio di malvagi oscillatori distorti.
Rintocchi vintage, flashback, demoni interiori, arte e morte fanno di Fantasma un film carico di suspense in cui risplende infine un raffinato, efferato ed indimenticabile villain (Shane Terry).
Spicca anche la prova recitativa della protagonista, Kendra Carelli, sicuramente intrappolata in un ruolo non semplice. Segnato da un drammatico passato, il suo sensuale personaggio sarà altresì protagonista di un breve siparietto saffico in cui è coinvolta anche l’icona horror Debbie Rochon, qui in un insolito ruolo (Dottoressa Carlina Cassinelli).
Trama: quando Adriana Mena (Kendra Carelli) ottiene il ruolo di prima ballerina, sarà costretta ad affrontare i suoi demoni interiori. Gelosia e invidia aumenteranno la tensione ma provocheranno anche il sovrannaturale.
Nel cast: Kendra Carelli (Guardiani della Galassia Vol. 2), Caroline Williams (Non aprite quella porta – Parte 2, Hatchet III), Debbie Rochon (Terror Firmer, Slime City Massacre), Shane Terry, Brett Wagner, Rob Springer, Katie Carpenter, Jae Hitch, Susanne Marie Danger, David Schifter, Patrick G. Keenan, Tom Gore e Jess Barbour. Matt Cloude ha co-scritto la sceneggiatura insieme a Brett Mullen.
Joh Harp, Amber Michael e Matthew Patterson si sono occupati degli effetti speciali.