Intervista a Luciano Onetti, regista argentino che lo scorso anno ha diretto Deep sleep (here is our review), un film che omaggia non solo il giallo italiano ma anche il nostro Paese. Questa volta le domande vertiranno su Francesca, il nuovo film che Luciano Onetti ha scritto insieme al fratello Nicolas e che sarà presentato in anteprima mondiale al prestigioso Festival di Sitges. Luciano Onetti definisce Francesca come un giallo “tradizionale”, un film che si riallaccia al genere ridandogli vita e vigore e creando una sorta di continuità con esso.
Lasciamo il link alla nostra prima intervista fatta a Luciano Onetti lo scorso novembre e in cui troverete informazioni sul suo film precedente. Here invece troverete il trailer ufficiale di Francesca.
L: Ciao Luciano, grazie per averci dedicato un po’ del tuo tempo! Ti ho intervistato l’anno scorso e nell’intervista abbiamo parlato di “Sonno profondo”, il tuo primo lungometraggio. Oggi invece mi piacerebbe sapere qualcosa in più su “Francesca”, il tuo nuovo film che, come il primo, appartiene al genere giallo.
L.O.: Ciao Barbara, è un piacere per me rispondere alle tue domande.
Francesca è il nuovo film che ho scritto insieme a mio fratello e, a nostro parere, è un giallo a tutti gli effetti. È difficile parlare di influenze oppure di omaggi, perché sono parole molto ampie per un genere così speciale. Senza dubbio, il giallo è un genere grazie al quale ai critici viene facile pensare che qualsiasi film venga fatto in questo periodo, omaggi i film degli anni ‘70. È curioso questo fatto, perché non accade con gli altri generi, probabilmente perché il giallo è molto originale nella forma e anche perché questo genere sembra che sia stato chiuso con mille lucchetti negli anni ‘80, in questo modo non è stato possibile continuare nonostante i diversi tentativi fatti recentemente. La nostra idea non è stata quella di far rivivere il giallo ma di dare un seguito a quella linea temporale ormai paralizzata.
Infatti possiamo dire che Francesca è un film influenzato dal giallo, anche se lo considero un film giallo in tutti i sensi. Non è sperimentale e non appartiene al nuovo giallo perché, tutto quello che oggi è chiamato nuovo, è una tendenza che cerca di rivivere qualcosa di tradizionale, sotto l’influenza di diversi generi, ottenendo un prodotto apparentemente nuovo ma che è frutto di una miscela. Oggigiorno, grazie a tutte le innovazioni, si aggiungono alcuni piccoli dettagli del genere e così si consolida la nuova ondata chiamata “nuovo giallo” (neo giallo in inglese). In questo genere rientra il film The Strange Color of your Body’s Tears. Grazie a questa premessa, si può coltivare la capacità di avvicinarsi al genere (apparentemente perso) prendendo alcuni elementi del giallo tradizionale, come per esempio l’uso dello zoom, dei grandi primi piani, i colori, tra gli altri, per ricordare che appartengono a quello che in un momento fu il giallo ma le differenze sono palpabili. È chiaro che il nuovo giallo non avrà mai l’importanza che ha il genere tradizionale. Francesca è un giallo tradizionale.
L: Come “Sonno profondo”, “Francesca” è un altro omaggio all’Italia, vero? Perché il titolo “Francesca”?
L.O.: Come ti ho anticipato prima, sono d’accordo sul fatto che sia un omaggio all’Italia. Non solo per il film stesso ma anche per l’ambientazione e neanche perché i dialoghi siano in italiano. Credo che abbiamo rispettato fino in fondo il genere e anche il luogo in cui è nato.
All’inizio credevamo che sarebbe stato meglio un titolo lungo, proprio come nello stile dei film dell’epoca. Infatti pensavamo a qualcosa del tipo: “The Black Coloured Veil of the Girl in Red” oppure “She kills in a Red Dress”.
Poi abbiamo pensato al fatto che Francesca è un nome forte e che avrebbe rappresentato la storia del film dall’inizio alla fine. Inoltre, è un film nel quale si parla della Divine Comedy and Francesca è il nome di uno dei suoi canti e in un momento del film si ascolta la musica di Čajkovskij: Francesca di Rimini.
L: Molto interessante Luciano… Potresti fare un confronto fra Sonno profondo e Francesca?
L.O.: Francesca è l’opposto di Deep sleep. Deep sleep presenta il giallo in un modo diverso che, secondo me, non è mai stato fatto, cioè racconta una storia dalla prospettiva dell’assassino tralasciando il lato poliziesco. Invece Francesca è un insieme di tutte e due le cose ma fa leva sull’aspetto poliziesco, pertanto il soggetto è molto più elaborato, ci sono scene di suspense, inquietanti, più crimini e poi ci sono scene ipnotiche a cui non ho saputo resistere. Secondo me i gialli fanno vedere in qualche modo un trauma del passato: a me piace far vedere il lato psichedelico mentale, quello che potrebbe appartenere a un criminale. Spero non al mio… ahahahahahah… Crediamo che ci sia stata una crescita in tanti sensi e ci auguriamo di continuare a crescere.
L: Parlaci un po’ delle riprese di “Francesca”… dal trailer sembra girato in Italia, proprio come Sonno Profondo.
L.O.: Le riprese di Francesca sono state fatte tutte in Argentina, nella nostra città Azul. È una piccola città che ha tantissimi luoghi d’arte. Molte persone che hanno visto il trailer hanno pensato che era stato girato in Italia e molta gente di Azul non si è accorta che è stato fatto là. Siamo contenti di aver fatto un bel lavoro visto che siamo riusciti a trasformare tanti luoghi moderni e a cambiare l’ambientazione di una città in un paradigma degli anni ‘70.
Ci sarebbe piaciuto tantissimo fare le riprese in Italia, sarebbe stato molto più reale ma in questo momento non possiamo permettercelo. Ci sono tante problemi da affrontare e siamo consci del fatto che dobbiamo ancora abbattere le mura che ti fanno vedere fin dove arrivano i tuoi limiti come regista e come produttore. Lo abbiamo vissuto come una prova sulle nostre capacità.
L: Cosa ci puoi dire del cast e della musica? Quest’ultima ricorda la musica dei Goblin…
L.O.: La scelta del cast, degli attori, è stata un processo molto lungo. Abbiamo cercato persone che avessero l’aspetto fisico simile ai personaggi descritti nella storia. Volevamo trovare facce che si adattassero agli anni ’70. Così come si vedono nel film, così sono nella vita reale, non c’è stato un lavoro di trucco durante le riprese per farli sembrare dell’epoca. Questo è stato un fatto molto positivo per il nostro film perché sembrava tutto molto più reale. Se a questo aggiungiamo i luoghi, ci siamo sentiti davvero negli anni ‘70 durante le riprese del film e proprio questo sarà quello che percepirà lo spettatore quando vedrà Francesca.
Con riferimento alla musica ci sono delle composizioni che fanno ricordare i Goblin. In Deep sleep, la musica aveva un ruolo importante, invece essendo Francesca un film con i dialoghi, la musica passa in secondo piano. Le musiche possono richiamare Bruno Nicolai, Ennio Morricone e in altri momenti appunto si ricordano i Goblin. In Francesca la musica si sente di più in certi momenti importanti e critici. Pensiamo che l’effetto sorpresa negli spettatori sarà suscitato dall’ambientazione. Il lavoro di produzione è impeccabile.
L: Come definiresti Francesca?
L.O.: Francesca è un giallo tradizionale e piacerà ai fan di questo genere. Crediamo che delizierà anche a coloro i quali non conoscono il giallo, perché ha una storia forte e perché ha tanti aspetti che ruberanno sicuramente la loro attenzione. Speriamo che gli spettatori ci aiutino con questo film ad aprire quei lucchetti con i quali è stato rinchiuso il giallo in tutti questi anni.
L: Quali sono i vostri progetti futuri? Avete intenzione di girare altri film appartenenti al genere giallo?
L.O.: Il futuro a volte può essere incerto. Abbiamo tanti altri progetti oltre ad avere in mente un nuovo giallo. Prima ci piacerebbe migliorare la nostra parte tecnica per poter offrire qualcosa di meglio, per esempio da un punto di vista di qualità, cambiando il formato della pellicola. Ci piacerebbe tanto girare su 35 mm ma sappiamo che è molto lontano dalle nostre realtà. Dovete sapere che noi non abbiamo alcun aiuto economico esterno e diventa molto difficile. A me piacerebbe tanto avere una bella videocamera e altre cose per poter lavorare meglio nella messa in scena. Vorrei avere una bella attrezzatura. Se un meccanico non ha la sua scatola di ferri ben attrezzata, non potrà mai fare una buona riparazione
Per fortuna, io e mio fratello abbiamo una buona base, ci vediamo spesso e dalle nostre riunioni nascono sempre nuove idee, non soltanto nel mondo del giallo. Pian piano stiamo accumulando tanta esperienza facendo film di questo genere e questo magari ci sta preparando per il futuro per fare film di altri generi.
L: Grazie Luciano, come sempre sei gentilissimo e le tue risposte sono molto soddisfacenti!
L.O.: Grazie Barbara per l’intervista. È stato un immenso piacere per me.
Ringrazio la mia amica Silvina Grippaldi per la traduzione.