Intervista a Ermione, modella gotica alternativa e scrittrice, che ci parla dei suoi set fotografici e dei suoi romanzi.
Modella anche per Cofani Funebri per i calendari 2009 e 2010, Ermione è stata ospite in diversi programmi televisivi. La meravigliosa modella, ha altresì chiarito il motivo per cui è stata lontana dai set per un determinato periodo. Rimandiamo anche al profilo e alla gallery DarkVeins di Ermione.
L: Ciao Ermione, fai una breve presentazione di te.
E: Ermione è il mio nome d’arte e preferisco che pensiate a me così, dimenticate Claudia, e immaginate che io abbia preso vita tra i versi di Gabriele D’Annunzio.
L: Ermione è il tuo nome d’arte. Puoi parlarci di questa scelta?
E: Ermione non è stata una mia scelta, è un nome che si è cucito addosso a mia insaputa. L’ha scelto per me il mio primo ragazzo; conoscendomi ha pensato immediatamente alla ninfa descritta da D’Annunzio ne “La pioggia nel pineto” e ha salvato così il mio numero in rubrica.
L: Sei una modella alternativa. Quando ha inizio la tua carriera?
E: Non lo dico per superbia, ma ho iniziato a posare quando in Italia le alternative models si potevano contare sulle dita di una sola mano. Ho scelto di farlo per assecondare la mia inclinazione per l’oscuro e ad essere sincera anche nella consapevolezza di non aver canoni adatti ad un’agenzia di moda. Per me, che fino ai 16 anni pesavo quasi 100 kg, è stato un modo di innamorarmi del mio nuovo corpo, che seppur magro non è mai stato ossuto.
L: Cosa ami di questo mondo e quali sono gli aspetti negativi a cui devi far fronte?
E: Sono stata entusiasta per anni del mondo della fotografia. Il creare set e situazioni ad hoc mi stimolava… pian piano mi sono però resa conto di quanto tutto fosse falsato; le colleghe in primis. Con alcune modelle avevo stretto amicizie che io consideravo profonde, ma che erano tali solo da parte mia. Per loro ero solo una miniera di contatti, niente di più. Di me non si parla un granché bene… e non mi aspetto che nessuno cambi registro o opinione.
L: Quali sono i set fotografici più importanti della tua carriera? Con quali professionisti hai collaborato?
E: Ho collaborato e posato per oltre 100 fotografi (tra professionisti e foto amatori). Le migliori esperienze le ho avute in Svezia, non corrispondendo affatto ai canoni maggiormente diffusi nel loro paese mi hanno dato compensi inimmaginabili in Italia. Tutti hanno sempre giocato molto con la mia presunta (o reale?) somiglianza ad Amy Lee.
L: Quali sono gli shooting horror e dark che hai fatto? Puoi parlarci della tua collaborazione con Cofani Funebri?
E: I set macabri spesso hanno una pecca; quel che di più grottesco è visibile nello scatto finale, di frequente è aggiunto o accentuato in fase di post produzione.
Devo moltissimo a Cofani Funebri, anche se non siamo rimasti in contatto. Anche qui sembrerà io pecchi di superbia affermando che mi sento la Modella ufficiale di Cofani Funebri. Il calendario per cui ho posato nel 2009 (ho posato per loro anche nel 2010 affiancata dalla modella Rea Silvia e dal cantautore funebre Mauro Petrarca) non era il primo che l’azienda avesse realizzato. Sicuramente però il meglio riuscito. Ho portato loro la mia esperienza, le mie idee dimenticando i goffi tentativi che avevano fatto gli anni precedenti. Ho affinato lo sguardo, l’immagine, l’out-fit. È stato un gran successo.
L: Cosa puoi raccontarci della tua esperienza in TV?
E: L’esperienza televisiva è arrivata in seguito al calendario del 2009, gli scatti sono stati trasmessi da tutti i tg nazionali… così hanno iniziato ad invitarmi nei più noti salotti tv tra cui al Maurizio Costanzo Show. Un mito che mi sento di sfatare è l’idea che in tv tutto sia organizzato e manovrato… non è così; dopo un breve colloquio con gli autori ti lanciano sul palco, nella fossa dei leoni. Ho retto bene.
L: La tua carriera è sempre stata al top o hai vissuto dei momenti bui?
E: La mia carriera è stata al top negli anni 2009-2010 e agli inizi del 2011. Poi ho fatto un grande scivolone attorno al quale si è creata una curiosità MORBOSA e si son sollevate una miriade di cattiverie. Chiariamo la questione una volta per tutte; si ho utilizzato cocaina. L’utilizzo che ne facevo era esiguo ma costante. Ho sempre avuto un’inclinazione alla depressione e una volta provata la sostanza mi è parsa (e SBAGLIAVO) la miglior forma di auto-medicazione.
Mi sentivo attiva, euforica, piena di energie. La portavo con me durante i set fotografici senza fare mistero del mio vizio. La voce è girata e il perbenismo di molti ha loro impedito di contattarmi come modella.
La cocaina sul lungo periodo distrugge; le quantità vanno aumentate e dall’essere euforici si passa ad essere aggressivi. La giornata si svolge nell’attesa dello spacciatore. Ringrazio mia mamma, medico che ha agito con intelligenza. Scoperta la dipendenza mi ha fatto smettere scalando la dose.
Uscita dalla dipendenza ho comunque dovuto fare i conti con parecchi kg di troppo. Se la cocaina aumenta il metabolismo e ha un effetto anoressizzante, è anche vero che una volta sospesa si aumenta di peso e con non pochi interessi. Ecco cosa ha “congelato” per un po’ di tempo la mia carriera da modella.
L: Sei stata coraggiosa nell’affrontare questo discorso. A noi fa piacere che ciò che ti ha arrecato dolore sia ormai parte del passato. Proseguiamo con le domande. Sei anche una scrittrice. Soffocami o abbracciami è il tuo primo libro? Puoi parlarcene?
E: Parlare di Soffocami o abbracciami mi richiede un grande sforzo di memoria, è stato pubblicato nel 2009 e ha avuto vendite record (grazie alla risonanza mediatica) per essere stato prodotto da una casa editrice medio piccola. Ad ogni modo, in Soffocami o Abbracciami, tramite l’espediente “eros”, vengono scandagliati temi sofferti quali la dipendenza affettiva, la scarsa stima di sé e l’autolesionismo. Un tragico diario.
L: Cosa ci puoi dire degli altri tuoi lavori letterari? C’è una vena horror o noir fra le tue pagine? A chi consiglieresti la lettura dei tuoi libri?
E: Ho un terribile difetto, devo confessarlo, una volta terminato uno scritto quasi lo dimentico per lasciar spazio ad altree idee. Ho pubblicato un altro libro cartaceo nel 2011, Mosche e Ragni – Storie di ossessioni. Non si tratta di un’antologia come potrebbe suggerire il titolo ma di un romanzo. Dopo aver scritto altri testi erotici quali Inclinazione all’indecenza, Solo peccati veniali, Il corsetto, Il festival degli atti impuri (alcuni dei quali scritti a quattro mani con altri autori), mi sono avvicinata al noir con Neri amori a Palma di Maiorca e al grottesco con accenni di fetish con Nuova carne. Numerosi racconti sono stati pubblicati sul giornale Cronaca Vera.
Consiglierei di leggere qualcosa di mio da chi è incuriosito dalla complessità della mente umana e dai suoi torbidi segreti.
L: Hai già in cantiere un nuovo libro? Di cosa tratterà? E per quanta riguarda i set fotografici?
E: A novembre sarò per la prima volta in tutte le librerie (dunque con distribuzione ad ampio raggio) seppur solo con un racconto contenuto in un antologia dal nome Una notte a Milano.
Per quanto riguarda la fotografia, liberatami dai kg di troppo ho lentamente ripreso. Confesso che le delusioni sono state troppe e temo di collezionarne altre. Dopo la laurea in lettere mi sono iscritta a fisioterapia (ho già fatto il primo anno), dunque il tempo a mia disposizione è sempre meno.
L: Sei più modella o scrittrice?
E: Sono decisamente più scrittrice. Non ho mai smesso di scrivere. Purtroppo con l’immagine si arriva prima al pubblico, la scrittura è più sofisticata.
L: Ami il cinema horror? Quali sono i tuoi film di genere preferiti?
E: Ad essere sincera preferisco i film drammatici… per l’horror scelgo i grandi classici di Argento.
L: E per quanto riguarda la letteratura? Quali sono gli scrittori che porti nel cuore?
E: Nel mio cuore da scrittrice campeggia, senza dubbio alcuno, Goethe!
L: Lascia un messaggio ai lettori!
E: Vi ringrazio per avermi dato la possibilità di far sentire ancora la mia voce. Certa che mi leggeranno più i nemici che gli amici (giuro non ho manie persecutorie), mi auguro si dispiacciano per me e per le mie rivincite!
L: Grazie per la tua disponibilità Ermione e buona fortuna!