Beyond the Grave | Recensione film

portoDavi de Oliveira Pinheiro è noto per essere il produttore di quattro episodi della serie documentaristica Boundaries of Thought e cinque episodi della serie Think Thank con David Lynch. Dopo una serie di corti, il regista brasiliano realizza Beyond the Grave (Porto dos Mortos), il suo primo lungometraggio di cui ha curato anche la sceneggiatura.
Beyond the Grave è un film che mischia alla perfezione azione, spaghetti western, zombie movie e anche magia, per un risultato sorprendente. Generi cinematografici completamente opposti qui si intrecciano tra loro guidati da un’eccellente prova registica.
Porto dos Mortos è stato presentato in tutto il mondo in più di settanta Festival (Sitges Film Festival, Chicago Latino Film Festival, East End Film Festival…) facendo incetta di premi. Il film è stato anche presentato in anteprima italiana all’Italian Horror Fest 2013.

Con Beyond the Grave, Davi de Oliveira Pinheiro apre le porte dell’inferno.
Il film ci scaraventa in un mondo post-apocalittico, le cui strade deserte sono percorse da un poliziotto (Rafael Tombini) che, come un’anima in pena, è alla costante ricerca di un misterioso serial killer. L’uomo si avventurerà in un viaggio difficile e pericoloso durante il quale incontrerà assassini, zombi ma anche esseri dominati da una forza diabolica, la quale tra l’altro, sembra essere la matrice del caos. La solitudine del poliziotto sarà alleviata da due adolescenti che si uniranno al suo viaggio trovando in lui un protettore.

Costante del film saranno le scorribande in auto del protagonista. Le sue corse su una muscle car nera (con lampeggiante acceso) su strade deserte omaggia platealmente Interceptor. In più di un’occasione sembra quasi di veder scendere dalla potente automobile il personaggio interpretato da Mel Gibson.
Dopo un’apertura con tanto di carneficina, Beyond the Grave si alterna tra omaggi allo spaghetti western (duelli e sparatorie) e alla filmografia sui morti viventi. Gli zombi brasiliani di Davi de Oliveira Pinheiro sono insoliti, lenti e all’apparenza innocui. Gli ottimi effetti speciali e il make-up a cura di Kapel Furman presentano zombi soprattutto docili (indimenticabile la sequenza dello zombi torturato). Nel film però i morti viventi sono anche pericolosi perché in grado di impugnare e usare armi (in questo caso una pistola) e anche altruisti (come non citare lo zombi in una vasca che viene nutrito da un suo simile).

Beyond the Grave presenta una storia ricca di sentimenti e di speranze perdute in cui lo spettatore viene però puntualmente riavvicinato alla cruda realtà della fine del mondo dominata dalla tetra presenza degli zombi.
Desolazione e location fatiscenti avvolgono le vite in bilico dei superstiti, fungendo quasi da sudario per quel che è rimasto della loro umanità. In questo contesto ben si inserisce la componente magica, il fulcro della storia che regge i fili del male.
Con un tocco di originalità Davi de Oliveira Pinheiro porta in scena un prezioso film horror dalla storia contorta ma ben definita, in cui il Male spegne la vita e abbruttisce il mondo.

Davi de Oliveira Pinheiro dirige con bravura ed eleganza una pellicola difficile sia per la quantità di generi che di temi trattati dimostrando di avere ottime doti stilistiche e registiche.
Immensa la prova recitativa di Rafael Tombini nel ruolo del poliziotto alla costante ricerca del suo nemico. Bravo il resto del cast composto da Álvaro Rosa Costa, Ricardo Seffner, Amanda Grimaldi, Leandro Lefa, Luciana Verch, Tatiana Paganella e Adriano Basegio.
Anche la musica (Augusto Bornhausen, Bruno e Gabriel Fritzen, Felipe Lermen & Felipe Longhi) è ben adeguata allo svolgimento degli eventi.
Porto dos Mortos è stato prodotto dallo stesso regista insieme a Isidoro B. Guggiana.

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Barbara Torretti
Barbara Torretti
Editor e moderatrice della community di DarkVeins. Appassionata di cinema horror, mi occupo anche di recensioni e di interviste attinenti il circuito cinematografico, musicale e artistico.

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