Kathy vive in un collegio femminile ed è il bersaglio preferito per ogni tipo di scherzi da parte di alcune compagne. Ma uno degli ultimi è così pesante e spaventoso che induce Kathy al terrore. La povera ragazza, mentre impaurita fugge dal collegio, rimane vittima di un incidente…
Le sue condizioni appaiono subito disperate e, in breve, Kathy cade in uno stato di coma profondo…
Mentre la ragazza rimane ricoverata in ospedale, in bilico tra la vita e la morte, nel collegio iniziano ad accadere paurosi incidenti, al centro dei quali, come vittime, i fautori del feroce scherzo architettato ai danni di Kathy…
Aenigma è il risultato del ritorno di Fulci dietro la macchina da presa, dopo un lungo periodo di assenza dovuto all’aggravarsi di una brutta malattia (eccezione fatta per Zombi 3, dell’anno precedente, a cui il regista non pose termine in regia e che venne concluso da Bruno Mattei.
Benché il film venga, a torto, considerato come un buon prodotto, in realtà questa è la prima di una serie di pellicole che denotano un peggioramento stilistico e narrativo del regista. Peggioramento dovuto, in primo luogo, alla carenza di soggetti e sceneggiature appropriate che, da metà anni ’80 in poi, decreta la fine del cinema horror in Italia.
La storia è palesemente ricalcata sul modello più nobile di Patrick, ma in versione “femminile”.
Alcune trovate, ad onor del vero, sono pure efficaci (la scena delle lumache, e alcuni altri momenti di felice intuizione visiva da parte di Fulci), ma il tutto, purtroppo, è condito da una recitazione quasi dilettantesca e da un senso di già visto che, sin dall’inizio, conduce lo spettatore al logico seguito e, soprattutto, al prevedibile finale.
Un Fulci decisamente lontano dal suo miglior periodo creativo…
Recensione a cura di Undying1