Cinema extreme: i film estremi più brutali degli ultimi 10 anni

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Negli ultimi anni, il cinema estremo si è arricchito di moltissimi film che, spaziando in varie scottanti tematiche, sono riusciti a raggiungere come obiettivo quello di shockare il pubblico. Si tratta ovviamente di film destinati agli appassionati dell’underground più estremo, pronti a seguire sullo schermo la spettacolarizzazione del dolore umano e l’annullamento della personalità attraverso torture ma anche malattie, abusi e parafilie.
Di seguito la lista dei migliori titoli extreme, ad alto tasso di gore e perversione e anche con una forte componente sessuale. Sono i più rappresentativi degli ultimi dieci anni ovvero i migliori film estremi distribuiti tra il 2011 e il 2021.

LISTA DEI FILM HORROR ESTREMI PIÙ BRUTALI IN ORDINE SPARSO

XXX DARK WEB (2020): film antologico sugli scottanti contenuti della darknet (rete oscura) e che mette insieme depravazione e oscenità senza alcun tabù, elevandosi a uno dei film più estremi ed espliciti degli ultimi anni.
XXX Dark Web si focalizza sulla parte più marcia della sfera sessuale puntando i riflettori su autoerotismo, sodomia, siparietti lesbo e sadomaso confinati in contesti deviati e violenti. Il risultato è un’agghiacciante rappresentazione della sofferenza e della morte in un contesto volutamente squallido in cui prolificano diversi disturbi di natura sessuale.
Gli episodi che compongono questa antologia estrema sono diretti da Alex Hernández, Domiziano Cristopharo, Emanuele Marchetto, Adam Ford, Lorenzo D. Zanoni e Daniel Valient dei White Gardenia. Quest’ultimo è l’autore dell’atroce episodio conclusivo, un piccolo snuff movie in cui lui stesso regista pratica autolesionismo estremo e autocannibalismo.

LARVA MENTAL (Spagna – 2020): il film più marcio, blasfemo e sacrilego della lista, vede alla regia l’esordiente Mikel Balerdi, artista legato al mondo della pittura, tatuaggi, body suspension e della body art più estrema (campo in cui è noto per i suoi shockanti e potenti show).
In Larva Mental, l’extreme body art è presentata come forma di trasgressione e di espressione ma, soprattutto, è un’escursione nella mente fantasiosa e dedita al dolore di Mikel Balerdi, qui alla regia di un film per molti insostenibile. Il film offre infatti al pubblico pratiche dissacranti e profanatorie del corpo umano che oltraggiano la religione e il senso della vita con chiari intenti provocatori.

AMERICAN GUINEA PIG: BOUQUET OF GUTS AND GORE (USA – 2014): diretto da Stephen Biro, Bouquet of Guts and Gore è il titolo del primo episodio della serie americana ispirata alla saga orientale gore Guinea Pig.
Il regista americano realizza un’opera brutale che riesce a trasmettere un forte senso di squallore e di follia. Corredato da un altissimo tasso di splatter e gore, il film è impreziosito da una perversa sfilata di violenza in cui le torture inflitte sono svariate, inclini alla rappresentazione di ogni tipo di supplizio.

ATROZ (Messico – 2015): Atroz si presenta come uno spaccato del Messico più violento, in cui torture, omicidi e atrocità di varia natura rimangono spesso impuniti. Oltre al degrado della capitale messicana e dei suoi quartieri malfamati, il film di Lex Ortega è un concentrato di violenza e corruzione, in cui convergono incesti, torture psicologiche e fisiche ma anche varie ed esplicite pratiche BDSM. Il tutto come conseguenza non solo del contesto ma anche di uno sconcertante dramma familiare, causa dell’annichilimento dell’essere umano.

BLOOD FOR FLESH (Messico – 2019): torbido e malsano, questo film estremo messicano diretto da Alex Hernández è un tuffo fra morbose visioni di dolore e sofferenza che abbracciano realtà e fantasia ma anche presente e passato dei protagonisti. Il film è diviso in atti in cui abusi e relazioni incestuose nutrono una storia di disperazione che sfocia nel declino psico-fisico e nella follia.
Atipico rape&revenge che si serve della metafora narrativa per portare in scena le brutalità dell’essere umano e dei suoi istinti più primitivi.

CARCINOMA (Germania – 2014): film shock estremo di Marian Dora che punta sulla malattia terminale per portare in scena la decadenza psicologica e fisica di un uomo che si arrende alla vita. Carcinoma replica infatti l’aggravamento della salute di un malato di cancro riproducendo il suo inferno personale: dai primi stadi della malattia fino agli ultimi che lo ritraggono debilitato, inchiodato su un letto a marcire fra lente e atroci agonie fino alla fine dei suoi giorni.
Il film colpisce per il realismo con cui è sviluppato il decorso della malattia, risultando profondamente straziante e amaro.

TORMENT (Italia – 2016): diretto da Adam Ford, Torment fa luce sul lato più oscuro e malato del serial killer John Wayne Gacy (1942 – 1994), noto come “Pogo il Clown”, puntando sulle sue sadiche azioni nella sua sfera intima. Torment non lesina su nudità e su scene molto esplicite, anche pornografiche e fa della potenza visiva il suo linguaggio, mostrando, senza veli, quelle che potrebbero essere state le azioni compiute dall’assassino seriale ai danni delle sue vittime. Il risultato è un film che suscita orrore e disgusto.

VORE GORE (2021): è un film composto da nove segmenti sulla vorarefilia, un disturbo che si fonda sul piacere sessuale nato dal desiderio di essere mangiati vivi, di essere digeriti, oppure scatenato dal fantasticare di cibarsi di qualcun altro o di osservare gli altri coinvolti in questo atto “masochistico”. Su queste basi, i nove registi mettono in scena una perversione insolita, immortalandola in diversi contesti in cui l’apice è raggiunto dall’episodio dei White Gardenia (“Yummy Fur“). Come in Dark Web infatti, Daniel Valient dirige l’episodio più shockante con vero autolesionismo: protagonista della storia è infatti una ragazza alle prese con un paio di forbici che userà per ferire e tagliare una piccola parte del suo corpo.
In Vore Gore sono presenti altri due segmenti che sfociano nel territorio extreme ovvero “Mouth” di Mikel Balerdi e “Finger Licking Good“di Lorenzo Dante Zanoni il quale dirige un episodio che sembra omaggiare il più noto Naked Blood.
Poison Rouge, Patrick Fortin, Dario Almerighi, Irene Baruffetti, Emanuele Marchetto e Domiziano Cristopharo sono i registi degli altri segmenti.

TETROMANIAC: EROTIK (Italia – 2019): liberamente ispirato alla storia del serial killer Jeffrey Dahmer (1960 – 1994), eROTik approfondisce il tema necrofilo insistendo, con un tocco di pornografia e senza tabù, sui morbosi rapporti a sfondo sessuale dell’assassino ma anche sugli stadi della decomposizione.
Con eROTik Domiziano Cristopharo offre una visione infernale e personale di una mente malata mettendo in rilievo il rapporto tra carnefice e vittima e insistendo sulla violenza inflitta e ricevuta. Dotato di un accentuato fascino estetico e di un pregevole stile registico, eROTik è uno dei migliori film sulla necrofilia nonché del cinema estremo.

AMERICAN GUINEA PIG: BLOODSHOCK (USA – 2016): diretto da Marcus Koch, Bloodshock è il secondo capitolo della serie americana ispirata alla saga orientale di Hideshi Hino. In Bloodshock, le torture fisiche e psicologiche inferte servono a testare il livello della soglia di sopportazione del dolore e quindi anche della resistenza fisica di un essere umano.
Bloodshock ci cala in questo contesto di disumanità, reso ancora più tetro da un bianco e nero gelido ma allo stesso tempo elegante.

29 NEEDLES (USA – 2019): Scott Philip Goergens dirige un gay fetish porn che, puntando su esplicite scene hard, nudità e tanto sangue, riesce a turbare lo spettatore. Il film è un viaggio nei desideri più cupi e carnali del protagonista, un uomo autolesionista ossessionato dal dolore e dal sesso che si lascerà dominare dagli impulsi più atroci per placare il suo lato sadomasochistico.

TETROMANIAC: 61 – THE SCORECARD KILLER (Italia – 2021): Poison Rouge torna alla regia di un film estremo in collaborazione con Domiziano Cristopharo. Interpretato da Roberto Scorza, il film è liberamente ispirato agli omicidi di Randy Steven Kraft, il serial killer americano noto come “Scorecard Killer”.
I due registi puntano sugli atti aberranti compiuti dallo stupratore e assassino mettendo in rilievo, con sequenze shockanti, il suo sadismo e la sua follia. Asfissiante la location utilizzata per compiere scempi sul corpo delle vittime: un’automobile.

The Human Centipede 2 – Full Sequence (Regno Unito, Paesi Bassi – 2011): diretto da Tom Six, The Human Centipede 2 è il secondo capitolo della trilogia ideata dal regista olandese e vede protagonista Laurence R. Harvey, qui nei panni di Martin Lomax, uno squilibrato che tenta di emulare il Dr. Heiter, il protagonista del primo film.
In The Human Centipede 2, squallide location fanno da teatro alle perverse fantasie dell’indimenticabile personaggio che si abbandona ad azioni efferate. Pregno di un’atmosfera malata e disturbante, il film di Tom Six è in grado di inorridire e disgustare il pubblico per l’aberrante show improvvisato dal protagonista, ormai perso nella sua dimensione folle: il suo obiettivo, quello di unire diverse persone fra loro per creare il “centopiedi umano”, avrà come strascichi una serie di infinite torture e, come conseguenze, diversi momenti di degrado psico-fisico.

 

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