Visto che il progetto è meritevole, raddoppiamo le opinioni su 17 a mezzanotte e mi cimento anch’io nel dire la mia dopo il lavoro certosino di Lady of Sorrow.
Quest’horror antologico nasce sulla scia di un trend a stelle e strisce ovvero basandosi sui successi ottenuti dalla serie degli Abc’s of Death. Già questo potrebbe bastare a far storcere il naso visto la qualità media dei corti presenti nei film americani.
Speravo pertanto di vedere un film corale di puro stampo horror che lasciasse da parte l’ironia di fondo degli ABC ma così non è stato purtroppo. Mi son dovuto ricredere già dopo qualche corto.
La fattura qui è di tipo amatoriale sebbene il progetto possa sembrare più maturo e trovo che alcuni lavori abbiano irrimediabilmente inficiato la bontà del film.
Quel che non capisco, sinceramente, è perché alcuni registi cerchino di forzare i propri limiti capacitativi (sia artistici che tecnici ed economici) andando così oltre il proprio potenziale. In alcuni corti è palese questa forzatura poiché puntualmente si finisce nel ridicolo. D’altro canto nell’antologia abbiamo ottimi esempi (vedasi Tagliavini, Malkavian o Albanesi/Chiesa) dell’elusione dei paletti che durate così esigue impongono.
Per non annoiare lascerò solo poche parole per ogni cortometraggio, in modo un po’ brusco forse ma necessario per motivi di spazio.
Da appassionato non posso far altro che ringraziare Pesca e Soci per questo film. Ad avercene di più.
Dotandomi di occhio critico invece…
Daniele Misischia – Il ritorno di Elena
Valida apertura per il film. Daniele Misischia ha la fortuna di avere dalla sua Rimi Beqiri, un attore capace che avevo già apprezzato in Hobo. Innegabile che sia lui a fare il lavoro grosso. Regia tremolante e trama poco originale. Il corto però tiene e lascia ben sperare per gli altri. Col senno di poi, tra i più seri.
Davide Pesca – Peep Show
Il curatore dell’antologia propone un lavoro sporco, grezzo e malato, che funziona. Peccato aver già visto le stesse scene in Life, Death and Sins. Vedere questo corto oppure l’episodio incriminato del mediometraggio precedente è quasi indifferente. Cambiano solo le sfumature. Comunque efficace.
Edo Tagliavini – Assuefazione
Buona prova di Tagliavini per un corto che diventa un incubo. Semplice ma valido. Classico esempio di cosa si possa fare senza mezzi, a dimostrazione che il no-budget non è sinonimo di fallimento. Punto di riferimento personale per la valutazione dell’insieme.
Roberto Albanesi/Simone Chiesa – “Signori, buonanotte!”
Tanto di cappello per il duo Albanesi/Chiesa. Il loro “Signori, buonanotte!” è divertente e sembra più breve di quanto sia in realtà. I due registi non hanno voluto osare oltre le possibilità concessegli per questo segmento e hanno sviluppato un’idea brillante. Un colpo di genio se paragonato a buona parte degli altri lavori. L’horror qui però non è di casa.
Alex Visani – Tunnel
Episodio noioso. La regia non manca e merità più attenzione di quanto si debba in altri casi. Il minutaggio però non è stato sfruttato a dovere.
Davide Cancila – “Corri, puttana”
Osceno. Secondo me il peggiore tra tutti. Poco credibili gli attori. Amatoriale è dire poco.
Vincenzo Bellini – La mano di Dio
Bellini ha dalla sua le location intriganti e una musica coinvolgente. E basta. Sembra un passo avanti rispetto ad altri suoi lavori ma la luce è ancora lontana.
Stefano Rossi – Finché morte non ci separi
Geniale! Qui la fotografia è padrona e la storia fa centro! Brava l’attrice e il colpo di scena finale diverte. Ben sopra la media per quanto riguarda il livello complessivo. Gli effetti e il makeup convincono, finalmente.
Andrea Malkavian – Il gioco
Uno dei corti migliori, chiude in bellezza il film per non lasciare l’amaro in bocca, ma l’intento è troppo nobile. Semplice ma intelligente e coinvolgente, merito anche delle musiche. Forse il mio preferito
Federico Scargiali – Through your Lips
In 17 a mezzanotte troviamo uno spazio anche per David Cronenberg. Corto originale, ben diretto e interpretato. Spicca per l’uso delle luci e per una storia che, senza fronzoli, colpisce al centro… Cattivo. Compare anche Lorenzo Bianchini!
Giacomo Gabrielli – Il fiore
Segmento spiazzante, che alza notevolmente il livello tecnico medio dell’antologia. Poco il tempo a disposizione ma tutto fila senza una grinza. Tra i migliori.
Giorgio Credaro – West ‘n’ Zombi
Abbiate pietà, non è il mio genere. Gli effetti sono puerili e la recitazione anche.
Federico Tadolini – Video Nasty
Tadolini continua a dimostrarsi amante dello splatter più truce. Budella in bella vista e Brutal death ossessivo nei timpani. Non si va oltre l’amatoriale più dilettantistico.
Francesco Longo – Venia Mortis
Tentativo dalle buone intenzioni ma che sulla carta è scadente. Forse dovrebbe far paura ma non ci riesce ed anzi propone dei cattivi di turno che sembrano presi in prestito dal peggior videoclip dei Dimmu Borgir.
Chiara Moser – Malalaradis
Non poteva mancare il found footage. Fa il suo lavoro senza aggiungere nulla di nuovo. Si lascia guardare e dopo altri segmenti, diventa quasi una piacevole visione.
Davide Scovazzo – Tutto il male del mondo
Questo corto si apre che è un piacere. Sembra quasi di vedere qualcos’altro. Buona la regia e brava l’attrice protagonista. Alcune scene fanno bene agli occhi, in questo contesto. Punto a favore per la musica. Anche questo è di caratura differente.
Recensione a cura di Cerbero