Nato da un progetto di Davide Pesca, 17 a Mezzanotte è un horror antologico made in Italy che coinvolge ben 17 registi del panorama cinematografico horror indipendente.
Ciascun filmmaker ha diretto un episodio della durata compresa tra i tre e i sei minuti cadauno.
Durante la visione, già dai primi secondi si è scaraventati in un mondo di terrore e orrore grazie anche ad una colonna sonora di grande effetto e colate, gocce, schizzi di sangue che decorano il titolo di ciascuno episodio.
– Episodio cornice: un uomo si risveglia ammanettato ad una sedia. Di fronte a lui, un orologio a pendolo segna le ore 23:43.
Regia, fotografia, effetti speciali e montaggio sono a cura di Davide Pesca (Life, Death and Sins).
– Il ritorno di Elena: Elena si prepara per ricevere a cena l’uomo di cui è innamorata. Purtroppo non sa che lui ha altri progetti in mente.
Scritto e diretto da Daniele Misischia (“Hobo” in Connections), e interpretato da Rimi Beqiri (“Hobo”) ed Erika Kamese.
Episodio un po’ prevedibile (anche se ci speravo per godere di qualche scena cruenta che qui mi ha fatto ricordare Torso – I corpi presentano tracce di violenza carnale) e con inquadrature traballanti. Anche questa volta un’eccellente prova recitativa di Beqiri. Magnifico il finale impreziosito dall’ottimo make up (Fiorinda Beneduce).
– Peep Show: un uomo (Fabio Nobili) si gode il peep show di una ragazza (Catline Strange), che sotto pagamento di costui si spoglia fino a rimanere completamente nuda. Il cliente, incontentabile, continua a dirle che vuole vedere di più.
Si passa al cupo segmento diretto da Davide Pesca in cui si assiste ad un peep show dove alla bellezza del corpo femminile si affianca l’orrore dell’auto-lesionismo e dell’autoeviscerazione, il tutto accompagnato da una fotografia buia, da una musica ossessiva e infernale e da un personaggio inquietante che donano al tutto un senso oppressivo e squallido. Buono il make up a cura dello stesso regista.
– Venia Mortis: Luca rientra a casa di corsa e, sconvolto, telefona al suo strizzacervelli per informarlo di un’entità che lo perseguita. Il medico lo rassicura dicendogli di prendere le medicine.
Episodio scritto e diretto da Francesco Longo. Interessante la storia della follia mischiata alla realtà ma che qui non viene sfruttata bene. La corsa del protagonista a casa lascia presagire qualcosa di sinistro che incuriosisce. Mi aspettavo di più dalle “allucinazioni”: le tre entità non incutono un minimo di terrore ma sfiorano il ridicolo involontario. La prova recitativa è scadente. Buona la musica a cura dello stesso regista.
Cast: Niccolo Tani, Pinio La Rocca, Marisca Farnè, Chiara Savio, Tommaso Preda, Lorenzo Crescentini, Grazia Maria Restuccia.
– Signori, buonanotte!: chiuso all’interno di una toilette, Roberto si autofilma per spiegare il motivo per cui ha scelto di prendere la decisione più importante della sua vita che lui stesso definisce “terrorizzante”.
Questo corto mi ha strappato tantissimi sorrisi, sia per la simpatia del regista che per la sua bravura nell’interpretare un personaggio completamente schizzato e anche imbranato. Un episodio originale in cui l’ironia e le situazioni comiche si mescolano ad una triste realtà. Particolare il finale che contrasta con la simpatia del protagonista.
Segmento diretto da Roberto Albanesi e Simone Chiesa (che insieme hanno diretto l’episodio “Pestilence” in The Pyramid). La sceneggiatura è a cura dei due registi insieme a Davide Cazzulani e Roberto Bravi.
Cast: Roberto Albanesi, Simone Chiesa, Roberto Bravi, Davide Cazzulani, Marco Bassi, Luca Tung, Marco Battaglia, Andrea Fedeli.
– West ‘n’ Zombi: Selvaggio West, 1864. Il guerriero indiano Tupi viene riportato in vita per sbaglio. A porre fine alla strage di cui è l’artefice, interviene il cacciatore di taglie Johnny Bullet.
Trattasi di uno zombie western-commedia diretto da Giorgio Credaro e che mi ha lasciato un po’ perplessa. E’ uno degli episodi che mi è piaciuto meno sia a livello di storia che di realizzazione. Anche gli effetti speciali (Credaro) non sono un granché. Si poteva fare di più. Il connubio zombie-western credo sia abbastanza difficile, tuttavia questa prova è da tenere in considerazione anche perché ha un simpatico stile fumettistico. Tra l’altro nel bene o nel male, lascia il segno.
Cast: PierLorenzo Zanolari, Gioele Lombardi, Jacopo Bombardieri, Andrea Ricciardi, Giorgio Credaro.
– La mano di Dio: una ragazza rimane in panne in un luogo isolato. Un uomo inizia a inseguirla e lei, durante la sua affannosa e disperata corsa, incontra un anziano signore a cui chiede aiuto. L’uomo la ospita in casa.
Religione e sangue nell’episodio di Vincenzo Bellini. L’episodio è piacevole, sia per la storia che per la location. Nulla da dire sulla bellissima colonna sonora (Vincenzo Bellini) specialmente nella sequenza del monaco che raggiunge il cimitero.
Episodio scritto da Paolo Bellini e Vincenzo Bellini, e diretto da quest’ultimo.
Cast: Paolo Bellini, Irene Bellini, Andrea Paoselli.
– La Malaradis: una giovane coppia raggiunge un bosco in cui è proibito l’accesso a causa di una leggenda del luogo riguardante un contadino colpito da una maledizione. I video documentati dai due vengono ritrovati tempo dopo.
Scritto da Simone Ciavarella e Chiara Moser e diretto da quest’ultima, La malaradis è un interessante found footage che non aggiunge nulla di nuovo al genere. Tuttavia è semplice e piacevole, una buona prova per la Moser. Simone Ciavarella e Chiara Moser sono anche gli interpreti di questo corto.
– Assuefazione: un uomo (Gerardo Lamattina) inchiodato ad un letto di ospedale è tormentato dal continuo pianto di un neonato. Dapprima preoccupato per la sua salute, chiede invano all’infermiera (Sara Ardizzoni) che lo assiste di accudire il piccolo. Il pianto però non sembra cessare.
Scritto e diretto da Edo Tagliavini (Bloodline, “La Verità sul Caso Valdemar” in P.O.E.: Poetry of Eerie), Assuefazione è un episodio riuscito, efficace, che coinvolge (e tortura anche, ma in modo positivo) lo spettatore. Bravissimo il protagonista costretto a vivere una situazione invivibile.
– Corri puttana: un ragazzo (Enrico Brogi) durante uno spostamento in auto si accorge che una ragazza (Awasen) è inseguita da un uomo armato di accetta che però lo saluta. Credendo di esser stato abbagliato
dalla luce del sole, il giovane prosegue il suo viaggio.
Segmento diretto da Davide Cancila. Episodio troppo blando con pessima recitazione, da me considerato il più debole del film. La ragazza inseguita sembra fare del sano footing invece di correre terrorizzata perchè inseguita da un maniaco che tra l’altro non sembra impugnare un arma ma una fiaccola. Dimenticabile. Da un regista che ha alle spalle diversi lavori ci si aspetta di più.
– Tunnel: un ragazzo sprofondato nella sua solitudine dove nascono i pensieri più tristi e contorti.
Alex Visani (The Pyramid) si è occupato della regia, sceneggiatura e anche delle musiche di questo corto.
Tunnel è il segmento apparentemente più soft dove le azioni e i pensieri del protagonista sono accompagnate da una musica delicata e allo stesso tempo malinconica. Episodio in bianco e nero, molto simbolico. Ipnotico e dolcemente triste.
– Il fiore: una bambina (MariaClaudia Chiocchetti) accompagnata da un’anziana signora (MariaRosa Dagostin) lascia un girasole accanto ad un uomo (Maurizio Bussolon) che si è dato all’alcool per disperazione dopo la rottura con la sua ragazza (Federica Gabrielli). Rientrato a casa si accorge che il fiore lasciatogli dalla ragazzina per strada è sul tavolo della sua cucina. Da quel momento la salute dell’uomo sembra risentirne.
Regia e sceneggiatura a cura di Giacomo Gabrielli. Ottimo episodio dalla storia molto interessante e originale che gode anche di una buona fotografia a cura di Bussolon. Ben diretto e interpretato. Sorprendente.
– Tutto il male del mondo: una bellissima e attraente donna (Elisa Navacchi) uccide tutti coloro che incontra durante la vigilia di Natale.
Episodio scritto e diretto da Davide Scovazzo (Durante la morte, Sangue misto). Il regista ha talento e questo corto ne è la dimostrazione perché questo episodio è diretto meravigliosamente. Ottima la prova registica, la fotografia, così come anche la prova recitativa di Elisa Navacchi, che interpreta una donna bella, raffinata quanto cattiva e sanguinaria. Intensa la colonna sonora. Segmento ispirato a “Natale” di Friedrich Dürrenmatt.
Del cast fanno anche parte: Enrico Luly, Luca Valerio, Alessandro Rovere, Diego Marangoni, Mauro Riccio.
– Finché morte non ci separi: una ragazza ha una relazione con due fratelli. Una sera però rientrata a casa, troverà una sorpresa.
In questo episodio è presente la tassidermia, argomento per cui vado matta.
Ottimo corto, ben diretto e interpretato, che suggerisce un orrore sconfinato che va al di là della morte. Macabro, Poetico, romantico, malato e con la giusta dose di splatter.
Regia e soggetto di Stefano Rossi, sceneggiatura di Lorenzo Paviano e Alessandro Tentati.
Nel cast è presente lo scrittore e disegnatore Paolo di Orazio (rivista Splatter…), insieme a Matteo Scaletti, Corinne Cassani, Marina Trova. Gli ottimi effetti speciali sono a cura di Tiziano Martella.
– Video Nasty: due amici guardano un film di Gordon King, un regista morto suicida. Purtroppo durante la visione succede qualcosa di irreparabile.
Soggetto, sceneggiatura e regia sono a cura di Federico Tadolini (Orgia di sangue, Il collezionista), qui anche in veste di attore insieme a Raffaele Borreca (Il collezionista).
Adoro le idee malsane e orrorifiche di Federico Tadolini che qui sono ancora più inquietanti. Mi riferisco al nastro del film ovviamente (ottima idea). Il discorso è diverso per quanto riguarda la qualità della realizzazione del corto. Episodio in bianco e nero.
– Through your Lips: i clienti di un particolare club raggiungono il posto per assaporare un frutto raro.
Scritto e diretto da Federico Scargiali. Corto ben confezionato dal tocco cronenberghiano. Originale e sorprendente.
Cast: Francesco Roder, Martina Pellizer, Lorenzo Bianchini (il regista di Oltre il guado in un cameo), Lisa Petrvcic.
– Il gioco: una ragazza (Elisabetta Magnani) si risveglia sulla gelida barella di un obitorio dove una persona (Mauro Scarpa) sta effettuando l’autopsia sul suo corpo.
Scritto e diretto da Andrea Malkavian. Un corto opprimente e funereo conclude questa interessante antologia.
“Il gioco” sprigiona morte e dolore. La fotografia scura che verte sul blu non fa che accentuare un senso di gelo e di distacco tipici di un obitorio. Il rumore degli attrezzi da autopsia echeggiano confondendosi ad una musica opprimente che rende il tutto ancora più cupo.
Una piccola perla sulla morte.
– Episodio cornice: è appena scoccata mezzanotte e l’uomo è ancora ammanettato alla sedia…
Apprezzo molto questo tipo di progetti dove a partecipare sono innumerevoli registi. Quello che mi appassiona principalmente è lo stile che contraddistingue ciascuno di loro e la diversità delle storie che vengono trasposte su schermo in poco tempo.
17 a Mezzanotte è composto da 17 episodi per un totale di 1 ora e 46 minuti di piacevole intrattenimento. Sicuramente sono presenti episodi più deboli e altri più forti, episodi più originali e altri meno, altri in cui c’è un impegno maggiore e altri in cui sembra minore ma credo che tutti contribuiscano in un modo o nell’altro a rendere indimenticabile e spassoso questo film antologico che non ha nulla da invidiare alle produzioni americane.
Nonostante gli episodi siano innumerevoli, ciascuno di loro riesce a farsi ricordare.
A fine visione si resta soddisfatti.
Recensione a cura di Lady of sorrow