
Un gruppo di ladri professionisti deruba il contenuto della cassaforte di un casinò brasiliano. Durante la fuga, non tutto va per il verso giusto e i malviventi sono costretti a nascondere il bottino in fondo ad un lago per evitare una perquisizione. Si danno appuntamento dopo due mesi, il tempo necessario per calmare le acque e cercare di recuperare i preziosi in fondo al lago. In realtà non tutti stanno al gioco: un paio di loro fingono di partire, per poi recarsi al lago, prendere il bottino e lasciare con un palmo di naso i complici. Ma non hanno fatto i conti con un’altra realtà locale: le acque sono infestate da famelici piranha! A questo punto la situazione si complica e bisogna trovare un sistema sicuro per tornare in possesso della refurtiva ma un secondo tentativo si esaurisce con una duplice morte. Si scopre che i piranha sono stati messi volontariamente dall’ideatore del colpo (James Franciscus) per garantirsi una maggior protezione da chi lo volesse tradire. Alla fine riescono a riprendere le gemme preziose, ma un improvviso temporale affonda la barca dei ladri e li costringe a chiedere un passaggio ad un’altra imbarcazione che si trovava nella zona. Il temporale è più violento del previsto e la situazione nel lago precipita velocemente: alcune falle si aprono con una certa velocità… con i piranha che attendono di banchettare!
Ambientato in Brasile con un bel cast di mestieranti, Margheriti dirige un film sopra la media delle produzioni italiane del periodo. Pur riprendendo il discorso iniziato da Joe Dante col suo “Piranha”, Margheriti non si limita a clonare un prodotto solo per sfruttarne la popolarità… o almeno ci prova. La storia è abbastanza ben congegnata, tanto da non sfigurare di fronte ad analoghe produzioni americane; inoltre l’apporto di attori come Franciscus, Majors e la Black alza il livello qualitativo della pellicola. Gli effetti speciali sono piuttosto gradevoli, anche se non abbondanti: gli attacchi dei piranha, soprattutto nella fase finale del film, vengono ripresi con dovizia di particolari. Insomma, un titolo piacevole, seppur non eccessivamente originale, diretto da un esperto regista come Antonio Margheriti, già all’opera fin dagli anni 60 con numerosi film fantascientifici.
Recensione Maxena