

Il reparto di sicurezza dell’azienda viene spedito sul luogo per controllare cosa sia accaduto e nella speranza di trovare dei superstiti. Con loro si trovano i due guardiani a protezione dell’ingresso, camuffato da abitazione, della strada che conduce “all’alveare” (il laboratorio della Umbrella). Le ricerche non daranno gli esiti sperati e risulterà presto evidente che il sistema centrale, denominato “la regina rossa”, ha agito autonomamente, attivando le misure di sicurezza per impedire a qualsiasi presenza umana di lasciare la struttura. Anche i soldati non avranno una sorte migliore, decimati dalle trappole nascoste. Ma i sistemi di difesa non sono il problema principale, una volta disattivati: i dipendenti della corporazione, a seguito del virus messo in circolazione dall’ignoto sabotatore, hanno subito una mutazione e sono diventati uno strumento di morte. Orde di “zombi” imperversano nell’area alla ricerca di carne fresca, mentre i sopravvissuti dovranno trovare una via di fuga e riferire alle autorità quanto è successo. Ma ulteriori imprevisti si accumulano alla già disperata situazione…
Film ispirato ad un famoso videogame, Resident Evil di Paul Anderson è il classico esempio di trasposizione su pellicola non troppo riuscito. Non che sia completamente da buttare: azione ed una certa suspance non mancano, così come qualche buon effetto speciale. Ma l’argomento zombi non è dei più facili da trattare ed i termini di paragone con le pellicole romeriane si sprecano. Ecco allora che vengono tirati in ballo i classici clichè: esperimenti biologici falliti, militari che cercano di porre rimedio alla situazione, morti viventi affamati e via dicendo. Tutti elementi già presenti in numerosi film sul genere e che rendono questo lavoro solo un discreto clone. Neppure la recitazione degli attori, piuttosto anonima, riesce a regalare quel famoso tocco in più. Vedremo come si presenterà il già annunciato sequel.
Recensione di Maxena