
Monika, una giovane infermiera, ruba dal cimitero il cadavere di Robert, il ragazzo necrofilo morto nel primo Nekromantik. Ha una storia con un doppiatore di film porno ma lei non si sente soddisfatta anche perchè è terribilmente attratta dal cadavere che tiene ancora custodito in casa. Dopo aver riflettuto a lungo decide di condurre una vita normale e quindi vivere al fianco del fidanzato in vita e si sbarazza dell’ammasso di carne putrefatta tenendo come ricordo solo il pene e la testa. Ma non riesce a non essere se stessa e la sua indole necrofila prevarrà violentemente durante l’amplesso con il suo ragazzo.
Buttgereit (Nekromantik, Der Todesking, Schramm), il re del panorama ultragore, riporta ancora una volta sullo schermo la sua poetica della morte con l’atteso seguito di Nekromantik: Nekromantik 2.
Il regista cura maggiormente la regia e si impegna nel creare un’atmosfera macabra e decadente in cui tutti gli elementi (splatter, dramma, grottesco, romantico) si intrecciano a creare una miscela unica, una poesia nera, un’opera di spessore con un mood tutto suo.
Anche qui, come nelle altre pellicole, i dialoghi sono ridotti (non si dice nulla prima del 19° minuto) e si ripetono alcune situazioni già viste nel primo capitolo. Unica nota dolente: nonostante il budget decisamente superiore a quello del suo predecessore il film risulta un pò piatto e ricalca il primo senza darci quel tocco innovativo. Ma è pur sempre la continuazione di una storia d’”amore” e sesso malato in pieno stile Buttgereit che piacerà sicuramente agli amanti del cinema necrofilo.
Esistono comunque delle note molto interessanti, concentrate soprattutto nella parte finale in cui è presente un alto tasso di violenza, non mancano efferatezze e sangue, e gli effetti speciali sono ottimi
(il cadavere è riprodotto in maniera sublime).
Recensione di Lady of sorrow