
Dan O’Grady (Shay Duffin) torna dal funerale della madre, svoltosi in Irlanda, felice e ricco: ha rubato l’oro al Leprechaun, un folletto che nasconde grandi tesori alla fine di un arcobaleno.
Ma il demonietto è un po’ adirato: lo segue fino a casa, uccide la moglie di Dan e rivuole il suo oro.
Tuttavia viene rinchiuso in una cassa e posto in cantina.
Diversi anni dopo una ragazza (Jennifer Aniston) arriva in questa casa comprata dal padre per passare le ferie.
Durante i lavori di restaurazione, il Leprechaun (Warwick Davis) viene liberato e qualcuno gli ruba le monete…
Tra i serial killer del cinema horror, il Leprechaun ha una posizione un po’ anomala.
Non è famoso come Jason o Freddy, ma è pressocché invincibile. Solo un quadrifoglio lo può indebolire, ma come trovarlo è alquanto complicato.
Inoltre ha poteri illimitati: cambia la voce “ruabandola” alle sue vittime, è molto forte, compare e scompare facilmente.
Ha uno stile tutto suo: parla in rima,si sposta in triciclo, è spilorcio come pochi.
Warwick Davis è perfetto nei panni del folletto, supportato anche da un buon trucco.
Ma è proprio la “perfezione” di tale cattivo a far sminuire il valore di tutto il resto del film: i personaggi di contorno sono poco interessanti.
Un minimo di simpatia viene portata dal grassone un po’ ritardato e dal suo amico, ma tutti i comprimari sono delle macchiette.
E’ indubbio che i momenti più divertenti e gore sono quando il Leprechaun è in azione.
Costato 900.000 dolari, incassò quasi dieci volte tanto e diede il via a diversi seguiti, spesso per il mercato home video.
La giovanissima Jennifer Aniston si segnala solo per la bellezza fisica.
Recensione di Zick