
Dopo aver diretto diversi cortometraggi di successo come Dead Bones e soprattutto Employé du mois che ha vinto il Méliès d’Argento come Miglior Cortometraggio Fantastico Europeo al Festival Science+Fiction di Trieste (2012), il regista svizzero Olivier Beguin si dedica al suo primo lungometraggio: Chimères.
Del nuovo film, girato in sei settimane in Svizzera, Romania e Belgio, Beguin ha curato la regia e ha scritto la sceneggiatura insieme a Colin Vettier con cui ha già collaborato in passato per il corto Employé du mois.
Beguin affida la recitazione ad attori già noti nella sua filmografia: Jasna Kohoutova (Naufrage) e Yannick Rosset (Employé du mois, Dead Bones, Naufrage). Ai due affianca l’icona britannica del cinema horror italiano, la splendida Catriona MacColl (indimenticabile nelle pellicole fulciane come Quella villa accanto al cimitero, …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà e Paura nella città dei morti viventi), qui nel ruolo della madre di Alex.
Chimères è un vampire movie dalle venature drammatiche e dallo script molto originale e convincente, un film diverso e ben confezionato che si eleva al di sopra della media del filone, distinguendosi per originalità.
La storia vede l’affiatata coppia Alexandre e Livia fare una vacanza in Romania per staccare dal lavoro. Purtroppo per i due il breve periodo di relax si conclude tragicamente quando Alexandre viene investito da un’auto davanti al locale in cui ha trascorso la serata con Livia. Salvato in extremis, durante l’operazione gli viene fatta una trasfusione di sangue. Rientrato a casa insieme alla compagna, Alexandre si lamenta delle sue pessime condizioni di salute, convincendosi che il sangue ricevuto nell’ospedale rumeno sia contaminato. Livia lo rassicura e gli resta vicino per aiutarlo a passare il brutto momento.
Da uomo dedito al proprio lavoro di fotografo e da premuroso amante della sua dolce metà a creatura aggressiva e pericolosa. Lo spettatore dell’opera di Olivier Beguin assiste a questa lenta trasformazione di cui è vittima il protagonista, conscio del suo stesso inesorabile cambiamento psichico e fisico che lo porta a convincersi di essere un vampiro.
Chimères punta su una storia ambigua che abbraccia il vampirismo ma anche la follia. Quello che per buona parte del film non è comprensibile infatti è se Alexandre sia impazzito o se il sangue infetto lo abbia davvero trasformato in un vampiro. Lo spettatore viene portato a condividere gli stati emotivi e i pensieri di Livia.
I dubbi sull’effettiva natura del protagonista svaniscono poi con lo svolgimento della storia per raggiungere il loro apice durante la mostra fotografica di Alex.
Un colpo di scena inaspettato abbatte le supposizioni sullo stato di salute psichica di Alexandre per lasciare spazio all’orrore delle certezze.
Così si aprono percorsi tortuosi che portano al decadimento e al deterioramento psicofisico intaccando e logorando lentamente qualsiasi legame nella coppia.
Vittima delle azioni cruente del nuovo Alexandre infatti è sicuramente Livia (una bravissima Jasna Kohoutova) le cui reazioni di fronte alla realtà non possono che essere condivisibili e suscitare tenerezza. L’amore per il suo uomo resta intatto ma diventa solo uno sfondo romantico per uno scenario di sangue in un crescendo di violenza che sfocia in un forte sentimento di vendetta nel finale.
Grandissima è la prova registica di Olivier Beguin, affiancata da un’ottima fotografia (Florian N. Gintenreiter) e da musiche persuasive e romantiche a cura di Lorris Gisana. Impeccabili gli effetti speciali di David Scherer che impreziosiscono e incorniciano preziose scene spaltter.
Chimères ha partecipato al Ravenna Nightmare Film Fest 2013 ed è stato venduto all’European Film Market di Berlino. Ad oggi ha vinto tre premi: Miglior Attrice a Jasna Kohoutova al Festival Montevideo Fantàstico; Miglior Attrice alla XIVa edizione del Buenos Aires Rojo Sangre Film Festival e Best Editing allo Screamfest Horror Film Festival di Los Angeles. Attualmente il film è in concorso al Fantasporto 2014.